I Mémoires d’outre-tombe di Chateaubriand contengono una tale quantità di citazioni da essere stati definiti dal loro ultimo editore «una vasta biblioteca», «una ricca antologia di forme narrative», «un gigantesco collage di testi frammentari» e «una sorta di “museo immaginario” della cultura occidentale». Uno spoglio sistematico e uno studio dettagliato dei prelievi testuali dimostra come questi rappresentino ben più di un ornamento, uno sfoggio d’erudizione o una moda e siano in realtà parte integrante dell’opera stessa, fino a divenirne addirittura una delle forme sulle quali il testo si struttura.Un’analisi formale delle citazioni e delle modalità del loro inserimento e una loro tipologia funzionale si accompagna a un indice degli autori citati e a un’indagine sui legami che Chateaubriand stringe con il pantheon degli scrittori classici e contemporanei tra i quali si colloca. Emerge così un complesso rapporto di ammirazione, confronto, rifiuto che si inserisce bene nelle tematiche e nelle problematiche principali dell’opera: la frammentarietà e la mutevolezza della realtà, la centralità del passato e la tensione verso l’avvenire, il difficile rapporto con i potenti, la morte, l’oblio, la gloria; la citazione, infine, come strumento duttile, che assurge a elemento integrato indissolubilmente al progetto di scrittura.
resta aggiornato sulle novità editoriali e sugli eventi Morlacchi
Facebook
Youtube
Instagram