Semestrale - Rivista di classe A (Area 14 - Scienze politiche e sociali) - Peer reviewed journal
ISSN (print) 1824-4750 - ISSN (online) 2724-0991
La rivista è stata fondata nel 2001 da Ambrogio Santambrogio. Direttore è Franco Crespi; condirettore Massimo Cerulo. La rivista è classificata in fascia A. Dal 2001 al 2014 è stata pubblicata in forma di annuario; dal 2015 è diventata un semestrale. La rivista è pubblicata a cura del gruppo di ricerca RILES (Ricerche sul Legame Sociale), che raggruppa diversi studiosi italiani e stranieri (sociologi, antropologi, filosofi, ecc.) sui temi del legame sociale e della solidarietà. RILES, a partire dal 2009, organizza annualmente un seminario in primavera, presso una sede universitaria italiana, cui partecipa una cinquantina di studiosi. Ha condotto numerose ricerche teoriche ed empiriche, che hanno portato a diverse pubblicazioni scientifiche.
Direttore Franco CRESPI
Comitato di Direzione
Enrico Caniglia, Teresa Grande, Paolo Montesperelli, Gianmarco Navarini, Vincenza Pellegrino,
Massimo Pendenza, Walter Privitera, Ambrogio Santambrogio
Comitato Scientifico
Domingo Fernández Agis (Università di La Laguna, Tenerife), Ursula Apitzsch (Università di Francoforte), Stefano Ba (University of Leicester), Gabriele Balbi (Università della Svizzera Italiana), Giovanni Barbieri (Università di Perugia), Francesca Bianchi (Università di Siena), Andrea Borghini (Università di Pisa), Daniel Chernilo (Università di Loughborough, UK), Luigi Cimmino (Università di Perugia), Valérie de Courville Nicol (Concordia University, Montreal), Riccardo Cruzzolin (Università di Perugia), Barbara Curli (Università di Torino), Marco Damiani (Università di Perugia), Anna Donise (Università di Napoli “Federico II”), Alessandro Ferrara (Università di Roma Tre), Gregor Fitzi (EHESS, Paris – Centre Georg Simmel), Laura Gherardi (Università di Parma), Silvana Greco (Freie Universität Berlin), David Inglis (Università di Exeter, UK), Paolo Jedlowski (Università della Calabria), Alexander Koensler (Università di Descartes), Carmen Leccardi (Università di Milano Bicocca), Danilo Martuccelli (CERLIS-Sorbonne Paris Cité, Université Paris Descartes), Monica Massari (Università di Milano), Vincenzo Mele (Università di Pisa), Andrea Muehlebach (Università di Toronto), Jean-Bernard Ouédraogo (EHESS, Paris), Ercole Giap Parini (Università della Calabria), Marco Pedroni (Università di Ferrara), Chiara Piazzesi (UQAM, Montréal), Antonio Rafele (Université Paris Descartes, La Sorbonne), Karl-Siegbert Rehberg (Technischen Universitat Dresden), Valérie Sacriste (CERLIS-Sorbonne Paris Cité, Université Paris Descartes), Matteo Santarelli (Università di Bologna), Loredana Sciolla (Università di Torino), Adrian Scribano (CONICET-Instituto de Investigaciones Gino Germani, Buenos Aires) Roberto Segatori (Università di Perugia), Vincenzo Sorrentino (Università di Perugia), Anna Lisa Tota (Università Roma Tre), Gabriella Turnaturi (Università di Bologna), Patricia Vannier (Université Toulouse-Jean Jaurès), Giuseppe A. Vetri (Università di Trento).
Redazione
Lorenzo Bruni, Luca Corchia, Matteo Gerli, Barbara Grüning, Vincenzo Romania, Lorenzo Sabetta, Alice Scavarda.
I Quaderni di Teoria Sociale utilizzano i criteri del processo di referaggio indicati dal Coordinamento delle riviste italiane di sociologia (CRIS): http://cris.unipg.it/
Idee guida dei QTS
1. La rivista vuole essere un laboratorio di teoria. Nel presente panorama intellettuale, in particolare quello italiano, la dimensione teorica nelle scienze sociali sembra essere sempre più sottovalutata, in nome di un approccio tecnico e tecnicistico, che punta ad una analisi meramente quantitativa, e spesso acritica, del dato. Nessun pregiudizio, ovviamente, nei confronti della ricerca empirica: ciò che guida la rivista, però, è la volontà di sottolineare l’importanza dell’approccio teorico, la sua inevitabilità.
2. Valorizzazione di un approccio interdisciplinare: si tratta di teoria “sociale” e non, ad esempio, “sociologica”. La rivista ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare un approccio anti-specialistico, in nome di un dilettantismo intelligente, capace di rendere complementare il proprio specialismo con quella curiosità intellettuale che sola lo può rendere vivo e fecondo. Punta quindi ad una contaminazione tra diverse discipline (sociologia, filosofia, storia, antropologia, diritto, psicologia sociale, ecc.), nel tentativo di evidenziare quello sfondo problematico comune indagato da tutti questi approcci.
3. Sottolineatura della dimensione critica, tipica delle scienze sociali. In particolare, si mette in evidenza il forte nesso (di ispirazione francofortese) tra teoria e critica: se, da un lato, può esserci teoria senza critica, dall’altro senza teoria non si dà critica sociale.
4. Valorizzazione del patrimonio culturale costituito dai “classici”: diversi numeri sono stati dedicati ad una rilettura critica dei classici (Hegel, Parsons, Weber, Durkheim, Gramsci, Tarde), nella convinzione che, se riletti fuori dalle lenti obsolete con cui spesso sono visti, costituiscono un patrimonio fondamentale per le nostre discipline.
5. Promozione di analisi e di riflessioni innovative sul legame tra teoria, critica e ricerca sociale, sia nella direzione di rilanciare il valore della teoria, sia allo scopo di contribuire alla rivisitazione dei vocabolari comuni per la conoscenza del mondo sociale contemporaneo.
6. Apertura alla dimensione internazionale, sia per quanto riguarda gli autori dei singoli contributi, sia per quanto riguarda i temi analizzati. Da 4 numeri si è deciso di non tradurre più i testi scritti originariamente in inglese, francese e spagnolo.
7. Valorizzazione dei giovani: un’attenzione specifica è da sempre stata posta nell’offrire i propri spazi alle giovani generazioni di studiosi, nella convinzione che i migliori tra di loro vadano incoraggiati, stimolati e sostenuti, in particolare in un contesto come quello attuale che non è in grado di valorizzare come si dovrebbe le loro energie.
8. Massimo rigore nella selezione dei testi da pubblicare: il lavoro redazionale della rivista punta ad un’azione di referaggio dei testi che sia il più possibile oggettiva, anonima ed efficiente. Da questo punto di vista, la rivista può contare su un nutrito numero di autorevoli referees.
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