Patrizia D'Alessandro
Le armonie della mente
Musica, musicoterapia e neuroscienze
Settori disciplinari:
MED_26
MED_48
L_ART_07
Isbn: 9788860747587
Pagine: 212
Anno di pubblicazione: 2016
Collana:
Quaderni di neuroscienze e cultura
La musica merita di essere la seconda lingua obbligatoria in tutte le scuole del mondo.
Paul Carvel
A cosa serve la musica? Come ci procura piacere? Perchè un accordo maggiore ed uno minore provocano emozioni diverse? Perchè passiamo tanto del nostro tempo e siamo anche disposti a pagare somme consistenti per ascoltare musica? Cosa cambierebbe se la musica scomparisse dalla nostra vita?
La musica accompagna ogni momento della nostra giornata, siamo affascinati dal suo potere di modulare le nostre emozioni, ne restiamo profondamente coinvolti nella sfera emotivo-affettiva, sensomotoria, cognitiva, intersoggettiva. Dovunque ci sia traccia di esseri umani ci sono tracce di una attività di tipo musicale.
Forse riflettere su questi argomenti e comprendere i fondamenti biologici della musica potrebbe aiutarci a comprendere anche aspetti fondamentali della natura umana.
È questo il tentativo messo in atto dalle neuroscienze.
Grazie alle attuali metodiche di indagine, quanti si occupano di neuroscienze hanno iniziato a svelare l’enigma della musica e delle sue potenzialità terapeutiche: studiare musica (a qualunque età) modifica favorevolmente il funzionamento del cervello. Le varie dimensioni di cui è costituito uno stimolo musicale (melodia, armonia, ritmo, timbro, metro…) agiscono in modo differenziato sul sistema nervoso, sviluppando connessioni diverse tra le strutture cerebrali di volta in volta coinvolte e possono quindi essere utilizzate in modo specifico in relazione al problema clinico da affrontare.
Grazie alle neuroscienze la musicoterapia ha trovato basi scientifiche su cui fondarsi per comprendere gli effetti della musica su patologie così varie come l’autismo, l’afasia, la dislessia, la malattia di Parkinson, la malattia di Alzheimer, l’epilessia.
In definitiva le neuroscienze documentano come la musica sia in grado di plasmare l’organizzazione del sistema nervoso al punto da poter essere proposta come uno dei processi culturali più efficaci nel promuovere uno stile di vita “neuroprotettivo”.
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