"Nei primi decenni del Novecento il movimento cattolico ha svolto in Umbria un’opera di grande considerazione per formare ed introdurre sul terreno della democrazia e del confronto politico strati e classi sociali che ne erano ai margini. Il volume, nel ripercorre alcuni momenti significativi compiuti da un’élite di cattolici, spesse volte parroci, per organizzare sul piano sindacale e politico lavoratori e ceti che gravitavano entro l’orbita cattolica, va alle radici dell’impegno politico e sociale, analizza la lettura della società del tempo fatta dai cattolici, ne propone talune manifestazioni sul piano organizzativo ed operativo. Queste vicende tese a dare ai cattolici adeguata rappresentanza politica e sociale si combinavano con il tentativo di rinnovamento religioso, culturale e pastorale operato da diversi giovani sacerdoti. I saggi che si ripropongono hanno sollevato dal dimenticatoio il problema di un cattolicesimo insofferente alle ingiustizie, soprattutto sociali, un cattolicesimo che ha cercato di trovare spazi ed iniziative per riscattare i ceti più deboli portando la lotta sul piano del corretto confronto democratico, quando altre componenti politiche e sociali esistenti in Umbria non rifuggivano dal percorrere itinerari ambigui che conducevano allo scontro e alla violenza. "
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