Abitare la domanda a scuola significa non avere fretta di cristallizzare i saperi in risposte definitive, bensì dedicare spazi e tempi distesi alla riflessione aperta sul senso e sui significati. Una riflessione comunitaria e dialogica, che si lascia pervadere dai grandi ed eterni interrogativi della filosofia. Gli autori si collocano così nel filone pedagogico che promuove il “filosofare” come modalità educativa per tutti i gradi scolastici, sin dall’infanzia. La cosiddetta “filosofia con i bambini e con i ragazzi” viene qui descritta nella sua storia e nelle sue varie manifestazioni sul campo.Se ne propone inoltre un’originale lettura teorica calata nella pratica didattica, resa possibile dal contributo del pensiero di molti, bambini e insegnanti, che hanno dato vita a dialoghi filosofici in aula. È nel gesto dell’accoglienza della parola dell’altro che il filosofare si incarna nei giovanissimi, che vivono l’esercizio del pensiero come un gioco costruttivo.Occorre allora che le domande più profonde, gli interrogativi esistenziali dei bambini e dei ragazzi, trovino ospitalità all’interno del processo di insegnamento/apprendimento. Nell’affascinante interrogazione continua della vita l’insegnante diviene pungolo costante dell’agire inquisitivo, stimolo per la ricerca di nuove piste interrogative, ma anche persona sicura in cui porre fiducia per un dialogo proficuo e ben regolato.
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