[Salaì] si fermò davanti agli alloggi del maestro e sentì indistintamente il sorso di gemiti, struggente e dolce, in cui si trasforma la respirazione di coloro che accedono alle vette dell’età. Cinque volte baciò il legno della porta e altre cinque volte si fece il segno della croce. Alla fine fuggì dalla morte che invadeva colui che gli aveva plasmato la vita, non come desistono i codardi che non possono amare, ma come scelgono gli eroi che donano il proprio cuore oltre la caducità dei giorni. All’alba, montò sull’ultimo cavallo che l’Uomo gli aveva regalato e si mise in viaggio per l’Italia. Si portava dietro la mula che trasportava sul dorso la bisaccia in cui non lui, ma il ragazzo di sempre, aveva infilato una coperta, due focacce e una bottiglia di vino.
Mário Cláudio, pseudonimo di Rui Manuel Pinto Barbot Costa, nasce il 6 novembre 1941 a Oporto. In questa città frequenta le scuole regolari, fino al liceo, epoca in cui si manifesta la sua passione per la scrittura. In seguito, nonostante l’inclinazione per gli studi umanistici, su consiglio dei genitori, s’immatricola alla Faculdade de Direito di Lisbona, per poi trasferirsi a Coimbra, nella cui Università si laureerà nel 1966. Nel 1969, pubblica il suo primo libro di poesia, Ciclo de Cypris, cui seguirà, nel 1972, il secondo, Sete Solstícios. Nel 1974, dà alle stampe il suo primo romanzo, Um Verão Assim. Tra la fine degli anni ’70 e gl’inizi degli anni ’80, intensifica la sua attività letteraria, pubblicando: due romanzi (As Máscaras de Sábado, 1976, e Damascena, 1983), tre libri di racconti (Improviso Para Duas Estrelas de Papel, 1983, Das Torres ao Mar, 1983, e Olga e Cláudio, 1984) e tre raccolte poetiche (A Voz e as Vozes, 1977, Estâncias, 1980, e Terra Sigillata, 1982). Pubblica tre trilogie di romanzi: la prima dal 1984 al 1988 (Amadeo, Guilhermina e Rosa), la seconda dal 1990 al 1997 (A Quinta das Virtudes, Tocata para Dois Clarins e O Pórtico da Glória), la terza dal 2000 al 2004 (Ursamaior, Oríon e Gémeos). Sempre al genere narrativo appartengono i romanzi As Batalhas do Caia (1995), Peregrinação de Barnabé das Índias (1998) e Camilo Broca (2006), il testo “monologante” A Fuga para o Egipto (1987), nonché i libri di racconti Duas Histórias do Porto (1986), Itinerários (1993), A Bruxa, o Poeta e o Anjo (1996) e O Último Faroleiro de Muckle Flugga (1998). Nel 1996, pubblica il suo sesto libro di poesia, Dois Equinócios. Nella produzione letteraria marioclaudiana sono presenti anche varie opere saggistiche, teatrali, di cronaca e di traduzione. Molte delle sue opere sono tradotte in inglese, spagnolo, francese, italiano, tedesco, ungherese, ceco e croato. Ha ricevuto numerosissimi premi tra i quali, solo per citare i più importanti: “Grande Prémio de Romance e Novela, da Associação Portuguesa de Escritores” (1984), “Prémio Eça de Queirós” (1997), “Prémio Pessoa” (2004), “Prémio PEN Clube Português” (2006), “Prémio Vergílio Ferreira” (2008) e “Prémio Fernando Namora” (2008).
Dalla Presentazione di Brunello Natale De Cusatis
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