Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, un testimone autorevole e attento conoscitore dei territori tra Todi ed Orvieto, M. Fioroni, riferiva che lungo la falda dei monti si trovarono estensioni considerevoli da poter coltivare, e in questo periodo, grazie all’Università agraria di Montecchio, furono divise tra singole famiglie, e in questi tempi critici furono di grande giovamento all’economia del paese. Con il taglio delle leccete si provvide a importanti imprese sociali, assicurando così il benessere di gran parte della popolazione. Non solo, le periodiche entrate consentirono in quegli anni alla realizzazione di numerose opere di pubblica utilità, quali la realizzazione di un buon tratto della carrozzabile Montecchio-Todi, la costruzione di un acquedotto, un’autorevole sede del Dominio collettivo. Dal 1917 al 1926 fu presidente dell’Università agraria il maestro elementare Giovanni Bartolomei e sotto la sua presidenza furono intraprese importanti iniziative per l’intera economia rurale del Paese. Tra queste, la più originale, fu quella della promozione di un Corso popolare ad indirizzo agrario, una quinta e sesta classe, avviate il primo ottobre 1922.
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