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Alessandra Pasolini, Marisa Porcu Gaias
Argenti di Sardegna
La produzione degli argenti lavorati in Sardegna dal Medioevo al primo Ottocento
Settori disciplinari:
L_ART_01
L_ART_02


Isbn: 9788860748034
Pagine: 606
Anno di pubblicazione: 2016
Collana: Pubblicazioni Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali - Università degli Studi di Cagliari | Archeologia, Arte e Storia

Il volume, frutto della collaborazione di due qualificate storiche dell’arte e appassionate studiose della materia, si configura come una sintesi storico-artistica ad ampio respiro delle vicende relative alla produzione argentaria sarda, dal Medioevo al primo Ottocento, che non trascura l’influsso esercitato dai modelli di importazione e si sostanzia di un’ampia indagine negli archivi isolani. Emerge dai documenti l’estesa diffusione dei manufatti d’argento ed il loro uso nelle varie classi sociali, oltre che nell’ambito ecclesiastico; risalta inoltre il ruolo svolto dalla committenza nella realizzazione delle opere di maggiore importanza. Come per le altre manifestazioni dell’arte in Sardegna, anche la produzione argentaria va inserita nell’ambito vasto della circolazione mediterranea ed europea degli influssi culturali e degli scambi commerciali. 

Dall’analisi della vasta produzione residua, infatti, emergono influssi stilistici provenienti dall’area iberica, dalla Provenza, dal nord Europa e da varie regioni italiane: Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia. Questa pluralità di linguaggi artistici è conseguenza sia dei rapporti politici ed economici che dell’importazione di manufatti da queste aree ma anche della attiva e stimolante presenza all’interno delle maestranze locali di artefici forestieri che da tali regioni provenivano. Col suo ampio apparato iconografico, il volume Argenti di Sardegna si propone di colmare una lacuna storiografica come un vero e proprio manuale che offre a studiosi, collezionisti, antiquari ed appassionati una chiara e accessibile classificazione dei manufatti argentei prodotti in Sardegna distinti per epoche, autori, stili e tipologie.

Informazioni sugli autori
Marisa Porcu Gaias è ricercatrice autonoma di Storia dell’Arte e dell’Architettura in Sardegna e autrice di numerosi saggi e monografie. Tra i principali: le monografie Santa Maria di Betlem a Sassari (1993); Sassari. Storia architettonica e urbanistica dalle origini al 600 (1996); i saggi I sacri arredi di San Pietro di Silki, in San Pietro di Silki (1998); La chiesa della Conversione di San Paolo a Codrongianos (2000); La diffusione del gioiello nella Sardegna medioevale e moderna. I corredi delle classi dominanti e i “tesori” delle chiese, in Gioielli. Storia, linguaggio, religiosità dell’ornamento in Sardegna (2004); la monografia Il Museo diocesano di Sassari. Ori, argenti, paramenti; i saggi: Il palazzo dell’antico Studio, L’espansione novecentesca e gli edifici dell’ateneo in Storia dell’Università di Sassari, II (2010), I retabli maggiore e minore di Saccargia, in I 900 anni della basilica della SS. Trinità di Saccargia (2014). Con Alessandra Pasolini, ha pubblicato la monografia Argenti di Sardegna. La produzione degli argenti lavorati in Sardegna dal Medioevo all’Ottocento (2016). Gli ultimi suoi lavori sono il saggio Il retablo della Madonna del latte e gli affreschi seicenteschi di Nostra Signora del Regno di Ardara in Il Retablo Maggiore di Ardara. Cinquecento anni di storia, arte, fede (2018) e la monografia Corpi Santi. Culto e iconografia dei martiri turritani dal Medioevo all’Ottocento (2018). Ha inoltre collaborato alla mostra Estofado de oro e alla redazione del relativo catalogo col saggio Diffusione della scultura lignea e organizzazione delle botteghe artigiane a Sassari e nel Capo di Logudoro dal ’500 al primo ’700 e le schede relative (2001) e ha curato la mostra Imago Christi. Raffigurazioni del Cristo e argenti liturgici nell’Arcidiocesi turritana, redigendo gran parte del relativo catalogo (2007).

Alessandra Pasolini è docente di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Cagliari. I suoi interessi di ricerca vertono sulla scultura lignea e marmorea di età moderna in Sardegna, tra Italia meridionale e Spagna, la produzione orafa, la pittura locale e d’importazione, con particolare attenzione all’approfondimento di peculiari temi iconografici. Ha collaborato alla mostra Estofado de oro e al relativo catalogo (2001) e al tema dell’intaglio ligneo ha dedicato alcuni articoli, tra cui Ebanisti liguri nella Sardegna del ’700 (2005), El caballero de la orden de Santiago Salvatore Aymerich y Pietro Cavaro (2009), Il mercante ligure Giovan Francesco Savona, la cappella di Sant’Antonio di Padova ad Iglesias ed il retablo della Vergine del Parto (2011), Il Retablo del Rimedio nel Duomo di Oristano (2013), Il retablo di Ardara come riflesso della società della fine del XV secolo (2018). Ha curato la pubblicazione de I retabli sardo-catalani dalla fine del XV agli inizi del XVI secolo e il Maestro di Castelsardo (2013) e, con Rafaella Pilo, del volume Cagliari and Valencia during the Baroque Age. Essays on Art, History and Literature (2016). Con Marisa Porcu Gaias ha pubblicato Argenti di Sardegna. La produzione di argenti lavorati in Sardegna dal Medioevo al primo Ottocento (2016). Tra i suoi più recenti contributi: Investigaciónes sobre los santos, búsqueda de reliquias y crónica ilustrada: el rol de los pintores en la Sardegna del siglo XVII (2018), Paramenti sacri e altri arredi ex gesuitici nel Convitto Nazionale di Cagliari. Il patrimonio storico e artistico; Cagliari cabeça del Regno di Sardegna: i pubblici festeggiamenti per la traslazione dei corpi santi nel Santuario dei Martiri (1618); Il mare e i suoi santi patroni. Dipinti votivi e statue processionali (XVII secolo); Il gusto artistico dell’arcivescovo Francisco Desquivel (1605-1624); I santi della peste in Sardegna e nei territori della Corona d’Aragona (2019).

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