Numerosi racconti mitici dell’antichità classica evidenziano aspetti di ambiguità a volte esplicita, altre volte velata ma riconoscibile in filigrana. Questa raccolta di saggi esplora appunto alcuni casi nei quali il medesimo personaggio o la medesima situazione manifestano una doppia valenza, offrendo così la possibilità di un’ulteriore diversa interpretazione del mito in questione: l’Ifigenia goethiana, sacerdotessa ma anche sembianza mortale della dea Artemide; la Ero di Grillparzer, anch’essa sacerdotessa votata alla castità ma al contempo amante fervorosa; gli dèi olimpici di Heine, oggetto di rimpianto antinazareno e nondimeno pericolosi e ingannatori; l’Elena di Hofmannsthal, essere dotato di corporeità nonché effimero “éidolon”; infine, il Filottete di Heiner Müller, che Neottolemo intende irretire entro subdola trama ma che, alla resa dei conti, diventa anche degno di amicale commiserazione.
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