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Janet Kinrade Dethick
La lunga via del ritorno
I prigionieri alleati in Umbria (1943-44)

In co-edizione con la Fondazione Ranieri di Sorbello

Settori disciplinari:
M_STO_04


Isbn: 9788860749796
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2018
Collana: Saggi e studi di storia risorgimentale e contemporanea

Durante la Seconda guerra mondiale l’Umbria fu attraversata da migliaia di prigionieri di guerra alleati. Chi erano e da dove venivano? C’erano quelli diretti ai campi del nord Italia, in Germania o in territori controllati dai tedeschi, che erano stati presi prigionieri in nord Africa o sui fronti di Anzio e Cassino. C’erano quelli venuti in camion aperti dal campo PG 54 Fara in Sabina, a nord di Roma, per costruire i campi PG 77 a Pissignano e PG 64 a Colfiorito, oppure per sostituire i lavoratori italiani nelle fabbriche di cemento e mattoni, detenuti nei campi PG 115 a Morgnano o PG 115/3 a Marsciano. C’erano gli appartenenti ai SAS (Servizi Aerei Speciali) paracadutati per svolgere missioni speciali. C’erano aviatori americani i cui aerei erano stati abbattuti nei cieli umbri, alcuni dei quali riuscirono a sfuggire alla cattura, e soldati evasi dai campi o dai treni, che tentavano di raggiungere le loro linee o la Svizzera neutrale, camminando lungo l’Appennino. C’erano due fuochisti del sommergibile britannico Saracen che furono detenuti nelle carceri civili di Perugia prima di essere inviati a Dachau e poi a Buchenwald. La sorte di questi prigionieri spaziava dalla morte alla salvezza. Per alcuni di loro l’Umbria è stato il loro ultimo o penultimo luogo di riposo. La maggior parte degli eventi documentati in questo libro non è stata resa nota al pubblico in precedenza. La documentazione non manca, ma si trova principalmente negli archivi britannici e del Commonwealth. Contrariamente ai prigionieri jugoslavi e montenegrini, le vicissitudini dei prigionieri di guerra alleati in Umbria non sono mai state oggetto di attenzione da parte degli storici locali. Il professor Ruggero Ranieri della Fondazione Ranieri di Sorbello ha descritto quest’opera come “il primo studio prosopografico sui prigionieri di guerra alleati in Umbria”.

Informazioni sull'autore
Janet Kinrade Dethick (Derbyshire, Inghilterra, 1944). Dopo essersi laureata in Geografia e Storia all’Università di Londra, ha insegnato nelle scuole superiori prima di diventare docente di studi umanistici allo Sheffield College. Nel 1987 ha vinto una borsa di studio presso la Scuola Leonardo da Vinci di Firenze; successivamente ha continuato a studiare italiano in Inghilterra, diventando membro dell’Istituto Linguistico di Londra nel 1992. Ritirata dall’insegnamento nel 1994, attualmente vive in Italia. Ha pubblicato diversi volumi sul tema della Seconda guerra mondiale, in italiano e in inglese: I massacri di Arezzo, Gli ebrei di Isola Maggiore, Il cimitero di guerra di Assisi, The Bridge at Allerona, Twixt the Devil and the Deep Blue Sea, The Long Trail Home e Cortona 1944. Nel 2002 la Fondazione Ranieri di Sorbello di Perugia ha pubblicato The Trasimene Line, seguito nel 2004 dalla traduzione italiana La Battaglia Dimenticata, che ha vinto il premio speciale assegnato dall’Accademia Masoliniana, Panicale, nel 2005. Ad oggi si occupa dei prigionieri alleati in Italia e sul tema ha creato tre siti in lingua inglese: airmenpowsitaly.weebly.com, powcamp82laterina.weebly.com e powcamp52.weebly.com. Ha collaborato come traduttrice al sito topografiaperlastoria.org.

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