In un tempo antecedente a quello di cui si parla, gli oggetti che oggi ammiriamo nei musei, indipendentemente dalla loro tipologia e specializzazione, facevano parte di un vissuto quotidiano e avevano una propria e specifica funzione. Con l’ingresso nei musei hanno poi acquistato un altro status, un’altra funzione e un altro significato. Sono diventati degli oggetti-testimoni, espressione di un altro tempo, altri fatti e a altre storie. Collezionisti europei come Antinori, Miani e Binder, hanno scelto di raccontare attraverso gli oggetti da loro raccolti in Africa Centrale il loro viaggio, creando in questo modo un ponte tra l’Europa e l’Africa. Abbiamo a che fare con collezionisti che nascono quasi per caso e che decidono di portare a casa dai loro viaggi, oggetti in grado di testimoniare la loro presenza in quei luoghi. Collezionisti che prima di tutto sono viaggiatori, esploratori, naturalisti, commercianti che con le loro pratiche e curiosità hanno preceduto la nascita dei musei etnografici.
resta aggiornato sulle novità editoriali e sugli eventi Morlacchi
Facebook
Youtube
Instagram