Scomodando e parafrasando il buon vecchio Marx, i Manoscritti filosofico-politici nascono da un desiderio: rappresentare, come recita il sottotitolo, la vocazione critica del pensiero. Di un pensiero che attraversa grandi autori e grandi temi, che tenta di far (ri)vivere alcuni lembi dell’opera di Rousseau ed Hegel, di Simmel, Gadamer e Habermas, che si serve in parte dell’acuta interpretazione di Antonio De Simone, che dai conflitti dell’identità alla teoria dello Stato, dal denaro mezzo divenuto fine alla società postdeontica, dalla guerra alla globalizzazione mai governata dalla politica, vuole offrire la testimonianza di un percorso di studi e di approfondimento di ricerca iniziato ormai da anni sui capisaldi moderni e contemporanei della filosofia politica e della teoria sociale.È un lavoro che pone fine a certe riflessioni ma che, inevitabilmente, altre ne apre. È un lavoro sull’uomo, sullo spazio che abita, sulle azioni che compie, sulle promesse che fa e che, limitato com’è, raramente mantiene. È un transito su pagine che restano e pagine che volano, come nell’immagine della copertina. È un non smettere mai di leggere e di scrivere, di pensare e di studiare, di credere che la trasmissione delle idee generate dalle menti di illustri pensatori possa avvenire anche per il tramite di umili servitori, viandanti con tante bussole ma senza meta.
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