Un architetto che parla di pedagogia della complessità, di pedagogia delle differenze, di sguardo ecologico sul mondo?Se l’abitare rappresenta il tratto distintivo dell’essere umano che vive nel mondo, se alla base di un buon percorso didattico vi è la formazione del gruppo classe, da cui nessuno si senta escluso, se l’autorità con gli studenti non basta, ci vuole autorevolezza, se oggi viviamo in una società-mondo in cui non si può più parlare di patrimonio culturale condiviso da tutti... allora i luoghi, il territorio e lo spazio costituiscono importanti strumenti strategici per ricercare percorsi didattici capaci di confrontarsi con le sfide del XXI secolo. I docenti non possono essere lasciati soli ad affrontare in prima linea problematiche nuove e complesse che riguardano tutti noi. Da una ricerca-azione pluriennale svolta presso alcune scuole perugine e dall’energia ricevuta per i riscontri ottenuti sul campo, l’autrice propone le sue riflessioni e le attività didattiche svolte con gli studenti, nella convinzione che le buone pratiche vadano condivise.
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