Wasily Kandinskij e Kazimir Malevič sono due tra gli artisti che nel Novecento si sono fatti portavoce di un movimento culturale orientato allo spostamento dei fondamenti estetici dall’oggettività naturale alla soggettività spirituale dell’artista e dell’osservatore. In questo lavoro si tenta di mettere in luce i presupposti filosofici della loro visione estetica in un’analisi comparativa, onde mettere in luce come diverse premesse e impostazioni teoriche possano, in quest’impresa culturale, convivere con aspetti in comune che ne definiscono lo spirito nella sua essenzialità.
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