In queste Riflessioni si ricorda che la filosofia non soltanto è ricerca della verità assoluta, ma è ricerca che si compie in virtù della verità assoluta medesima. Le verità relative, vincolate ad assunti, appartengono alla considerazione che privilegia l’universo empirico-formale, il quale si configura come un insieme di determinazioni. Queste ultime, poiché sono insufficienti a sé stesse, rinviano oltre di sé e, per questo loro essere rinviando, possono venire considerate come dei segni, dei quali la verità assoluta costituisce l’unico, autentico significato. In questo senso, la verità assoluta vale come il fondamento dell’universo delle determinazioni precisamente per la ragione che emerge infinitamente oltre di esso, consentendo così di rilevarne il limite. Ne consegue che determinare il fondamento assoluto non soltanto comporta la negazione della sua assolutezza, ma anche il farlo ricadere in quell’ordine finito che invece esso trascende.
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