La storia sismica dell’appennino umbro-marchigiano affonda le sue radici nelle più antiche fonti letterarie, già dal V secolo a.C. e viene a confondersi, sullo sfondo, con i colori, con i profumi, con le bellezze artistiche e naturali che da sempre affascinano chi visita l’Umbria, il Cuore verde d’Italia. Con un artigianato ben radicato nella tradizione e uno storico patrimonio industriale, l’Umbria, vocata a un turismo multiforme, oltre che religioso per aver dato i natali a San Francesco, Santa Chiara e San Benedetto, racchiude in sé una miriade di sfaccettature che ne fanno una regione centrale ma, al tempo stesso, marginale nel panorama italiano per posizione geografica e scelte politiche. Il paesaggio ameno, poi, si scontra con la violenza, tragica e imprevedibile, dei terremoti che, quasi ciclicamente, continuano a raderne al suolo le case, ferendo nell’anima gli abitanti sempre più tentati di fuggir via. Proprio l’eccezionalità del sisma del 1997, che in Umbria ebbe il suo epicentro, ha risvegliato le coscienze sul tema della prevenzione, spronando la comunità scientifica e le Istituzioni a costruire popolazioni attive, in grado di rispondere in modo efficace e responsabile a un disastro. In questa prospettiva, il volume, pur in una visione globale della realtà umbro-marchigiana, si concentra sulla Valnerina e, ripercorrendo la drammatica sequenza del 2016 e gli interventi adottati per gestirla, fornisce una rilettura dell’emergenza suggerendo nuovi spunti per sensibilizzare le comunità alla prevenzione del rischio sismico.
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