Questo volume sul basso Giuseppe Flamini è il frutto della passione musicale e del lungo quanto attento lavoro di ricerca condotto dalla nipote Anna che ha ricostruito una dettagliata cronologia delle opere, dei concerti e delle registrazioni radiofoniche e discografiche alle quali ha partecipato suo zio, corredata da utili tabelle e preceduta da un ampio capitolo in cui è presentato il percorso biografico e artistico del cantante suddiviso per periodi. Completano la pubblicazione un capitolo iniziale su Flamini e la sua epoca, che comprende la menzione di amici e allievi, ed un ricco apparato iconografico. L’introduzione è riservata alla genesi dell’opera e a bellissimi ricordi dello zio di quando Anna Flamini era bambina. La fonte principale alla quale l’autrice ha attinto è l’archivio di famiglia presso il quale sono conservate lettere, documenti, fotografie, foto di scena e ritagli di giornale. Ma molte altre notizie le ha recuperate attraverso contatti con musicisti e appassionati d’opera, con responsabili di archivi e istituzioni; e attraverso la consultazione di siti web. Si tratta, dunque, di un lavoro basato su materiali inediti e su “interviste” piuttosto che sulla bibliografia, del resto pressoché inesistente; un lavoro a suo modo scientifico e non una narrazione romanzata, anche se l’emozione e l’affetto hanno costantemente riscaldato e guidato la ricerca. Giuseppe Flamini (Torgiano, 19 aprile 1897-Perugia, 28 aprile 1955) proveniva da una famiglia che contava tra i suoi membri alcuni musicisti: il padre, il prozio paterno e la di lui moglie. Alle tradizioni familiari si aggiunse il fortunato incontro con Raffaele Casimiri che lo accolse tra i pueri cantores della Corale Laurenziana di Perugia e poi nella prestigiosa Società Polifonica Romana, con la quale compì tournée in tutta Europa e in America. La solida preparazione musicale permise a Flamini di affrontare sia il repertorio sacro che quello melodrammatico. Cantò nell’Orfeo di Monteverdi in una storica rappresentazione del 1935 diretta da Ottorino Respighi; in opere di autori del Settecento e, soprattutto, dell’Ottocento (Bohème, Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Aida, Norma le opere più frequentate). Ma si fece interprete anche di molti melodrammi del Novecento: partecipò a prime assolute; a prime italiane; a opere dirette dagli autori (Mascagni, Strauss, Giordano, Pizzetti, Zandonai). Si esibì nei teatri di Roma e di tutta Italia, dal Nord (debuttò alla Scala nel 1933) al Sud alle Isole; all’estero cantò in Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Germania, Austria, Libia e a Singapore, riportando ovunque il consenso del pubblico e della critica.
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