Sperindio era un ragazzo di bottega. E la bottega era quella di suo papà pittore, Tommaso Cagnoli, dove lui lavorava insieme ai fratelli Francesco e Giovanni. Era il più talentuoso Sperindio e la sua presenza è viva nelle chiese e negli oratori di campagna del novarese anche se, a differenza del padre e del fratello Francesco, non aveva l’abitudine di firmare i suoi dipinti. Chissà perché. Però, anche se non sempre è facile attribuire un’opera al suo autore, lo riconosciamo: ciao Sperindio – vorremmo dirgli – e grazie per quello che ci doni, per tanta bellezza.
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