Nova Tellus - 24.02.2007
di
Giuseppina Boccutoleggi l'articolo
Socrate fra i banchi di scuola
Il destino di Socrate nella scuola è stato singolare. Presentato volta a volta, secondo le diverse temperie e i vari condizionamenti culturali, come martire della verità, simbolo della libertà della ricerca, vittima dell'ignoranza e dell'ottusità, studiato e analizzato sotto l'aspetto politico, sociologico, pedagogico, filosofico, resta sostanzialmente uno sconosciuto, al centro della 'questione socratica' come di quella 'platonica'. Eppure questo personaggio non ha smesso di esercitare un fascino potente sugli studiosi e sugli studenti, che si sono sforzati di avvicinarlo attraverso l'intermediazione di scrittori come Senofonte, Aristotele, Plutarco, soprattutto naturalmente Platone.
Una ulteriore possibilità di avvicinarsi alla figura e al pensiero del grande Ateniese, e alla sua famosa maieutica (il cosiddetto metodo socratico) ci viene offerta oggi da due lavori multimediali, inseriti nella collana di ipertesti didattici Ciberpaideia, che costituiscono due interessanti supporti alla didattica liceale e universitaria. Socrate nuovamente vicino e a colloquio con i giovani, dunque, nel suo ruolo di guida e maestro: Socrate fra i banchi. Intendo banchi di scuola superiore e di aule universitarie; ma aggiungerei anche: Socrate negli studi privati, a colloquio individuale con docenti e cultori di studi classici e di filosofia, e ancora: Socrate nelle sale di conferenza. Le due opere cui mi riferisco infatti offrono molteplici possibilità di applicazione, sia per lo studio e l'approfondimento individuale sia per l'insegnamento in classe, in particolare in una classe di triennio liceale, soprattutto ma non esclusivamente di liceo classico dove possono essere proficuamente utilizzati per l'insegnamento della filosofia e del greco; ma è opportuno il loro utilizzo anche al biennio e in vari altri ordini di scuola. Rappresentano anche un contributo per la riflessione e la ricerca metodologica e didattica dei docenti, per i quali possono costituire un utile sussidio di aggiornamento. In ambito universitario possono essere impiegati vantaggiosamente sia da studenti che non hanno avuto modo di accostare la filosofia negli studi precedenti, sia da studenti di filosofia o di didattica. Oltre a queste finalità per così dire primarie, non ne escluderei l'impiego in circostanze pubbliche di alta divulgazione. È proprio questa versatilità che rende questi lavori particolarmente suggestivi, e la fatica degli autori particolarmente meritoria.
I prodotti in questione sono:
1. BEYS, K. E., ORA APIENAI. È tempo di andare, DVD e libretto, ed. ital. a cura di L. Rossetti.
2. Rossetti, L., Un Eutifrone interattivo. Tentazioni esegetiche dissociate, CD e libretto.
Il primo è riferito al processo e alla morte di Socrate: realizzato inizialmente in Grecia, esce ora nella edizione italiana curata da Livio Rossetti. Ci presenta una figura di Socrate che discende direttamente dai testi platonici, innanzitutto l'Apologia; si fa apprezzare per la costante attenzione ad inserirlo nel suo originario contesto storico, politico, anche ambientale grazie alle inquadrature dei luoghi e dei monumenti, che puntano a ricreare 'dal vivo' il territorio in cui si colloca la sua vicenda storica. 'Questo' Socrate, così, non perde nulla della sua complessità, ma se possibile guadagna in umanità e spessore storico, grazie al sapiente e rispettoso utilizzo delle fonti. L'opera ha il pregio di rendere immediato e suggestivo il rapporto e il confronto del fruitore con Socrate, in modo senza paragoni più efficace di tante ricostruzioni, anche cinematografiche, che non a caso vengono a volte citate, senza rinunciare al rigore filologico e filosofico, senza cedimenti a facili sensazionalismi e mantenendosi fedele al ben noto 'spirito socratico'.
Ulteriore pregio dell'opera è di essere realizzata in forma plurilingue, ossia con una voce narrante in greco moderno e sottotitoli in italiano (a cura di L. Rossetti), inglese o greco (a cura di K. Beys), il che ne amplifica le possibilità di impiego e le potenzialità come strumento didattico e culturale.
Il libretto che correda il dvd presenta una nota introduttiva di Mario Vegetti, dal titolo Socrate, sfida ermeneutica (breve e interessante saggio sulla personalità del filosofo e sul 'problema socratico') e una internista di Rossetti a Kostas Beys, dal titolo Oltre i luoghi comuni nel rappresentare Socrate, in cui viene ricostruita la genesi del lavoro, pensato in margine delle celebrazioni del 2001 per l'anniversario della morte del filosofo ateniese. Segue un glossario giuridico che chiarisce vari aspetti del diritto attico e del processo di Socrate, contribuendo validamente alla ricostruzione del contesto storico. Questa sezione si intitola Socrate davanti ai giudici elementi di un contesto e si avvale di varie fonti letterarie (soprattutto l'Athenaion Politeia di Aristotele) ed elementi antiquari, comprese le riproduzioni di iscrizioni e plastici che ricostruiscono la Stoa di Zeus Eleutherios e la Tholos di Atene; si conclude con una bibliografia essenziale.
Su un piano analogo e in buona parte complementare si colloca il secondo prodotto, il cd che ci presenta Un Eutifrone interattivo. In questo caso Rossetti parte dal testo del breve dialogo socratico per costruire un percorso articolato, che per essere seguito e valorizzato appieno richiede tempo e applicazione, come precisato da lui stesso nel libretto che accompagna l'ipertesto illustrandone l'impostazione e le potenzialità. In effetti ci troviamo di fronte a una ben riuscita riproposizione del metodo socratico, costruita utilizzando le potenzialità dello strumento informatico. Scorrendo l'ipertesto, ci si trova a dialogare con Socrate, si viene guidati a scegliere l'una o l'altra risposta, e in base alle scelte effettuate ci si ritrova più avanti nel percorso dialettico o di fronte al vicolo cieco e alla necessità di tornare indietro. Tutto ciò nel rispetto della maieutica socratica così come vien proposta nel dialogo, con in più la possibilità di confrontare per ogni passaggio il testo platonico. Così l'utente (studente o studioso che sia) viene guidato ad approfondire il dialogo greco e a sperimentare l'andamento delle 'conversazioni' degli ateniesi con Socrate, rivestendo il ruolo dell' interlocutore che anche suo malgrado viene coinvolto gradualmente in misura sempre maggiore.
Il moderno interlocutore ha indubbiamente la possibilità di spegnere il computer, rinunciando al dialogo, il che non è poi diverso dalla affrettata conclusione di Eutifrone e di altri che interrompono stremati la discussione lasciando Socrate privato della possibilità di imparare, come con la ben nota ironia sostiene. Tuttavia ritengo che l’interlocutore attuale non vorrà rinunciare a seguire il percorso socratico, perché l'andamento dell'ipertesto è agevole e niente affatto stancante, anzi provoca ripetutamente l'intelligenza e stimola a continuare il confronto con il testo platonico. Rossetti infatti riesce ad ovviare al principale difetto che, secondo l'opinione dello stesso Socrate, presenta il dialogo scritto, cioè di avere sempre bisogno dell'autore perché incapace di giustificarsi da solo, in quanto fissato nell'immobilità delle cose definite una volta per tutte; nell'ipertesto, invece, l’interlocutore attiva lui stesso il testo, ne tiene le fila in base alle scelte che compie, si trova davanti a svolte e a cambi di rotta che lo portano gradatamente ma decisamente verso la conclusione. Questo ritengo sia di grande interesse.
Come è noto, nell'Eutifrone non c'è la conclusione: ad un certo punto il protagonista bruscamente si allontana. L'ipertesto invece, offre una conclusione, dinamica, aperta, coerente con l’operazione culturale compiuta e con il metodo socratico. La conclusione è l'avvio degli studenti alla riflessione filosofica in proprio; a questo è dedicata l’ultima parte del lavoro. Terminato l'incontro con Socrate, infatti, mentre l'utente si chiede come potrà continuare a discutere su queste affascinanti tematiche, ecco il colpo di scena: l'ambiente, che presentava Socrate davanti al pc, si trasferisce in un classe virtuale composta da sei alunni e una professoressa. Questa si propone come interlocutore, invita i suoi studenti ad avanzare perplessità e domande, promette di impegnarsi con loro nella ricerca anche se non c'è garanzia a priori di trovane soluzioni.
Si sviluppa così un nuovo affascinante percorso dialogico, in cui il ruolo di guida è svolto dalla professoressa, che nel rispetto del metodo socratico, stimola gli alunni senza sostituirsi ad essi, non accetta risposte assiomatiche lascia aperta la possibilità di una ulteriore ricerca. In questo modo l'Eutifrone interattivo raggiunge un altro, assolutamente non secondario, obiettivo, fondamentale almeno quanto il primo sul piano culturale e forse ancora più essenziale sul piano educativo: promuovere l'avvio e il gusto della riflessione filosofica autonoma, il gusto di ragionare in forma dialettica e il piacere della ricerca intellettuale. È proprio questo, a mio avviso, il risultato più efficace che consegue all'utilizzo di questo prezioso strumento didattico e culturale.
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