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Armando Pitassio
La federazione perduta
Cronache e riflessioni sulla dissoluzione della Jugoslavia

Prefazione di Milica Uvalic



Isbn: 9788893922845
Pagine: 408
Anno di pubblicazione: 2021
Collana: Saggi e studi di storia risorgimentale e contemporanea

Il 26 giugno 1991 con l’intervento dell’esercito federale jugoslavo contro la repubblica di Slovenia, che aveva dichiarato la sua indipendenza, si apriva la triste pagina delle guerre jugoslave legata alla dissoluzione della Jugoslavia. Nello stesso anno il crollo del regime comunista albanese, ultimo in Europa, offriva un ulteriore elemento di instabilità alla regione balcanica. Su quello che è avvenuto nei Balcani occidentali nell’ultimo decennio del secolo scorso tanto è vivace il dibattito storiografico quanto scarsa appare essere l’attenzione dell’opinione pubblica. L’Autore ha seguito a più riprese il dramma che si andava consumando nella regione, ponendo in discussione l’artificiosità o meno dell’esistenza della Jugoslavia, cercando di individuare le cause profonde della dissoluzione dello stato federale, rifiutandosi di trovare facili capi espiatori, mettendo in luce i danni provocati dai conflitti. Al centro della sua indagine il tema della costruzione della nazione e dello sviluppo dei nazionalismi nel contesto balcanico. 


«Sei piccoli stati più uno hanno ottenuto l’indipendenza, ma forse i cittadini di questi stati hanno perso qualcosa erigendo dei confini tra di loro. O forse sono soltanto io ad avere perso una realtà statuale in cui credevo perché sembrava almeno in parte avere fatto superare quelle differenze e, talora, ostilità intercorrenti in precedenza tra i popoli che la componevano. Forse quella parte era troppo piccola, certo è che quella federazione è perduta. E i sovranismi nazionali continuano a minacciare anche quell’Unione Europea nella quale alcuni di quei piccoli stati sono entrati e altri aspirano ad entrare». 

Dall’Introduzione di Armando Pitassio

Informazioni sull'autore
Armando Pitassio è uno dei maggiori studiosi italiani del Sud-Est europeo. È stato professore ordinario di Storia dell’Europa orientale presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Perugia. In questa veste si è occupato a lungo dei processi di costruzione statale e nazionale nell’area danubiano-balcanica, con un’attenzione particolare alla Bulgaria. I suoi scritti spaziano dalla storia politica a quella intellettuale e culturale, passando per la storia religiosa e dei movimenti sociali. Tra le sue numerose pubblicazioni vale la pena di ricordare il manuale Storia dell’Europa orientale, i volumi Balcani nel caos. Storie e memorie di Vasilije Petrovic, Paisij Hilendarski, Sofronij Vracanski e la sua Storia della Bulgaria contemporanea. A sua cura sono usciti Città dei Balcani, città d’Europa. Studi sullo sviluppo urbano delle capitali post-ottomane (con Marco Dogo), Dopo la pioggia. Stati successori della Jugoslavia e Albania 1991-2011 (con Antonio D’Alessandri) e Dopo l’Impero Ottomano. Stati-nazione e comunità religiose (con Anna Baldinetti). Quando non è troppo occupato a scrivere testi in prosa e in versi per i suoi nipoti, o a passeggiare con Mirella e la fedele Scottie sulle rive del “suo” Trasimeno, continua a scrivere di Balcani con la curiosità e l’intelligenza di sempre.

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