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Luigi Leurini
Proverbi nelle Commedie di Menandro
Settori disciplinari:
L_ANT_07
L_FIL_LET_02
L_FIL_LET_05


Isbn: 9788893920674
Pagine: 254
Anno di pubblicazione: 2019
Collana: Dissonanze

Numerose sono le raccolte di proverbi documentati nella tradizione letteraria greca, e attraverso di esse, almeno in parte, sono stati conservati i frammenti dalle Commedie di Menandro portatori di elementi della tradizione paremiografica dell’antica Grecia. I resti della sua produzione comica offrono all’incirca un centinaio di espressioni proverbiali, e alcune di queste vengono utilizzate più volte dal poeta. Si può osservare, tuttavia, che anche nei casi di più frequente riuso, le situazioni non appaiono mai ripetitive e, pure in assenza di un contesto che permetta una puntuale verifica, sembra doversi riconoscere al commediografo ateniese una grande attenzione nel proporre al suo pubblico vicende e riflessioni sempre nuove anche quando si trova a dover ricorrere a un medesimo enunciato di saggezza popolare. 

In tutte queste occorrenze, infatti, siamo per lo più in grado di ricostruire l’origine e quindi il valore e la funzione del proverbio, ma non è ormai possibile, a meno di fortunate circostanze, apprezzare l’uso che il poeta ha fatto di quella espressione in tutte le sue potenziali sfumature. L’analisi che segue tende appunto a cercare di illustrare quanto è possibile evincere sia sulla struttura in assoluto di quelle, sia, soprattutto, sull’uso che Menandro ha fatto di quei proverbi e sulla funzione che a essi ha attribuito nell’economia del dramma. Una funzione che non vuole solo suscitare il riso degli spettatori, ma cerca di insegnare mettendo in scena le circostanze più comuni, quelle dolci ma pure quelle più amare, della vita di ogni giorno. Poiché la maggior parte dei resti della Commedia di Menandro è nota attraverso citazioni casuali di altri autori che non intendono conservare l’opera nella sua integrità, ma sono dettate da circostanze e da motivazioni del tutto occasionali e lontane dai contenuti della produzione del drammaturgo ateniese, risulta precario cercare di enucleare elementi di carattere generale sulle preferenze di natura compositiva che il poeta attuava nella scelta dei proverbi e nella loro collocazione nel tessuto connettivo dell’opera.
Pertanto, nel presente lavoro, l’autore ha suddiviso e analizzato il materiale documentario per differenti tipologie tematiche: Animali, Divinità e Miti, Etnici, Uomini, Varia, categorie sicuramente arbitrarie e provvisorie, ma che consentono un’analisi meno disorganica.

Informazioni sull'autore
Luigi Leurini ha compiuto i suoi studi presso l’Università di Cagliari, con i Professori Enzo Degani e Gregorio Serrao. Dopo un periodo di ricerca nella Fondation Hardt di Ginevra, ha insegnato Lingua e Letteratura greca e Filologia greca per i corsi di Laurea in Lettere, in Beni culturali, in Archeologia e Storia dell’Arte, in Filologia e Letterature classiche e moderne nelle Facoltà di Lettere e Filosofia, poi di Studi umanistici, dell’Università degli Studi di Cagliari. Ha pubblicato Ione di Chio. Testimonianze e Frammenti (1981 e 2000) e L’edizione omerica di Riano di Creta (2000).

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