I rapporti fra l’Europa e i paesi del Maghreb – Algeri, Tunisi, Tripoli, noti allora come Stati barbareschi, e l’impero del Marocco – furono costanti e intensi nel corso del Settecento più che nel passato, segnati sì dal persistere dell’attività corsara, da ambedue le parti, ma per contro dall’infittirsi delle relazioni diplomatiche, con invio di ambascerie e stipula di trattati di pace e di commercio, e dal notevole incremento della liberazione di schiavi, anche attraverso accordi di scambio. Nel volume se ne offre un ampio quadro d’insieme, mentre ci si sofferma su alcune figure ed episodi.L’Europa dei Lumi guardò peraltro ai “barbareschi” con nuova curiosità e con l’illuministica disponibilità a instaurare rapporti in una prospettiva di reciproco vantaggio e di progresso. Alle speranze illuministiche, intrise comunque di presunzioni di superiorità e di egoistici interessi, seguì invece l’affermarsi prepotente del colonialismo europeo sulle sponde del Mediterraneo.
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