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Antonello Cesareo
Piero Ventura
Le Novelle dell'Aterno e altri inediti
Isbn: 9788889422472
Collana: Narrazioni
«Nessun popolo è stato mai tanto caldo di amore verso la terra natale, quanto il nostro; non rimanendo città, terra o borgata del reame di Napoli, che non sia stata illustrata o almeno descritta. Infinito è il numero di coloro, i quali applicaronsi a tali studi e riuscirebbe vana ogni cura a chi credesse non impossibile potersene formare una compiuta collezione. Ciò non ostante, siffatta sterminata mole di storie e di monografie viene ignorata quasi dall’universale e spesso anche da coloro che imprendono a comporre simili opere». Con queste parole, Camillo Minieri Ricci, Direttore della Reale Biblioteca Palatina di Napoli, dava inizio alla sua Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi, pubblicata nel 1862. Le dieci novelle qui presentate descrivono con perizia personaggi, situazioni e ambienti abruzzesi, di cui Piero Ventura ha colto il particolare gustoso, la profondità dei sentimenti, l’ironia divertita e l’incanto dei paesaggi. Ne è prova la festa di nozze in Lammo, che unisce al racconto gioioso una vena poetico-malinconica: «E la sposa e le fanciulle più belle del paese, i giovani fieri e baldi, si erano dato convegno in quel giorno fortunato, per offrire ancora un fiore alla coppia esultante. V’era come il tramestio delle grandi sale, in cui s’aduni tutto un mondo diverso e smagliante e per un istante sembrano obliate tutte le tristezze, sembrano sparire, d’un tratto, tutte le fosche preoccupazioni del domani. È la gioia dunque che passa, e par che ognuno dica: afferriamola, stringiamola bene tra le braccia, baciamola con fuoco, e prendiamo piacere di lei fino alla noia, fino a dover quasi, dopo aver goduto, lanciarla via come un oggetto sudicio. Saziamoci e scacciamo i fantasmi del futuro come l’intruso che entri insolente nella nostra casa».
Informazioni sull'autore
Antonello Cesareo si è laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, discutendo una tesi in Storia dell’Arte Moderna. Nella stessa università ha poi completato il corso triennale di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna ed è attualmente iscritto al terzo anno di corso del Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte, Metodi e Strumenti, dove svolge un progetto di ricerca su Thomas Howard e la sua collezione di dipinti e sculture. All’insegnamento della storia dell’arte presso la St. John’s University di Roma ha affiancato la partecipazione a seminari organizzati dall’Istituto per gli Studi su Canova e il Neoclassicismo, dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti (in collaborazione con l’Ecole du Louvre) e dall’Istituto Italiano di Studi Filosofici. Tra le sue pubblicazioni: L’elaborazione del gusto e la diffusione del bello. Charles Compton e Gavin Hamilton tra Grand Tour e nobili committenze; Nobile, fiero e di gentile aspetto. Su di un autoritratto giovanile di Anton Von Maron; Un saggio sì bello delle sue mani: Luigia Giuli, Canova e una Maddalena; Un Ritratto inedito di Marcello Bacciarelli, apparsi in “Neoclassico”, semestrale di arti e storia; Gavin Hamilton: A gentleman of probity, knowledge and real taste, in “Saggi e Memorie di Storia dell’Arte”; Memorie raffaellesche in una de-corazione di fine Cinquecento: le storie di Mosè nel Casino Branconio a L’Aquila, in “Bollettino d’Arte”. Ha inoltre contribuito a cataloghi di mostra quali Il Neoclassicismo in Italia. Da Tiepolo a Canova, Milano, febbraio-luglio 2002; Canova, Bassano del Grappa, novembre 2003-aprile 2004; Il Gran Teatro del Mondo. L’Anima e il Volto del Settecento, Milano, novembre 2003-aprile 2004; Villa Borghese. I Principi, le arti, la città dal Settecento all’Ottocento, Roma, dicembre 2003-marzo 2004; An Exibition of Old Master Paintings and Drawings at Trinity Fine Art, Londra, giugno-luglio 2004.
Piero Ventura
Isbn: 9788889422472
Collana: Narrazioni
€ 13,00
«Nessun popolo è stato mai tanto caldo di amore verso la terra natale, quanto il nostro; non rimanendo città, terra o borgata del reame di Napoli, che non sia stata illustrata o almeno descritta. Infinito è il numero di coloro, i quali applicaronsi a tali studi e riuscirebbe vana ogni cura a chi credesse non impossibile potersene formare una compiuta collezione. Ciò non ostante, siffatta sterminata mole di storie e di monografie viene ignorata quasi dall’universale e spesso anche da coloro che imprendono a comporre simili opere». Con queste parole, Camillo Minieri Ricci, Direttore della Reale Biblioteca Palatina di Napoli, dava inizio alla sua Biblioteca Storico-Topografica degli Abruzzi, pubblicata nel 1862. Le dieci novelle qui presentate descrivono con perizia personaggi, situazioni e ambienti abruzzesi, di cui Piero Ventura ha colto il particolare gustoso, la profondità dei sentimenti, l’ironia divertita e l’incanto dei paesaggi. Ne è prova la festa di nozze in Lammo, che unisce al racconto gioioso una vena poetico-malinconica: «E la sposa e le fanciulle più belle del paese, i giovani fieri e baldi, si erano dato convegno in quel giorno fortunato, per offrire ancora un fiore alla coppia esultante. V’era come il tramestio delle grandi sale, in cui s’aduni tutto un mondo diverso e smagliante e per un istante sembrano obliate tutte le tristezze, sembrano sparire, d’un tratto, tutte le fosche preoccupazioni del domani. È la gioia dunque che passa, e par che ognuno dica: afferriamola, stringiamola bene tra le braccia, baciamola con fuoco, e prendiamo piacere di lei fino alla noia, fino a dover quasi, dopo aver goduto, lanciarla via come un oggetto sudicio. Saziamoci e scacciamo i fantasmi del futuro come l’intruso che entri insolente nella nostra casa».
Informazioni sull'autore
Antonello Cesareo si è laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, discutendo una tesi in Storia dell’Arte Moderna. Nella stessa università ha poi completato il corso triennale di Specializzazione in Storia dell’Arte Medievale e Moderna ed è attualmente iscritto al terzo anno di corso del Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte, Metodi e Strumenti, dove svolge un progetto di ricerca su Thomas Howard e la sua collezione di dipinti e sculture. All’insegnamento della storia dell’arte presso la St. John’s University di Roma ha affiancato la partecipazione a seminari organizzati dall’Istituto per gli Studi su Canova e il Neoclassicismo, dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti (in collaborazione con l’Ecole du Louvre) e dall’Istituto Italiano di Studi Filosofici. Tra le sue pubblicazioni: L’elaborazione del gusto e la diffusione del bello. Charles Compton e Gavin Hamilton tra Grand Tour e nobili committenze; Nobile, fiero e di gentile aspetto. Su di un autoritratto giovanile di Anton Von Maron; Un saggio sì bello delle sue mani: Luigia Giuli, Canova e una Maddalena; Un Ritratto inedito di Marcello Bacciarelli, apparsi in “Neoclassico”, semestrale di arti e storia; Gavin Hamilton: A gentleman of probity, knowledge and real taste, in “Saggi e Memorie di Storia dell’Arte”; Memorie raffaellesche in una de-corazione di fine Cinquecento: le storie di Mosè nel Casino Branconio a L’Aquila, in “Bollettino d’Arte”. Ha inoltre contribuito a cataloghi di mostra quali Il Neoclassicismo in Italia. Da Tiepolo a Canova, Milano, febbraio-luglio 2002; Canova, Bassano del Grappa, novembre 2003-aprile 2004; Il Gran Teatro del Mondo. L’Anima e il Volto del Settecento, Milano, novembre 2003-aprile 2004; Villa Borghese. I Principi, le arti, la città dal Settecento all’Ottocento, Roma, dicembre 2003-marzo 2004; An Exibition of Old Master Paintings and Drawings at Trinity Fine Art, Londra, giugno-luglio 2004.
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