Michelangelo perugino
Con una nota linguistica di Massimo Arcangeli
Gallery fotografica di Franco Prevignano
Isbn: 9788860749963
Pagine: 152
Anno di pubblicazione: 2018
Collana: La grande letteratura in perugino
Massimo Arcangeli — […] una resa quasi sorprendente, soprattutto per il senso di un’operazione che prova a restituire, del Buonarroti, il valore di un forte sentire, di una spiccata personalità, di una peculiarissima cifra che è linguistica, stilistica, grafica. […] Nel nostro rifacimento in perugino – di varietà magionese – sciolto, fresco, vivace, provocatorio come non mai.
Informazioni sugli autori
Sandro Allegrini, iscritto all’Ordine dei Giornalisti, ha collaborato con vari giornali e riviste, nazionali e locali. Attualmente scrive sul quotidiano online PerugiaToday. Fondatore dell’Accademia del Dónca, ha edito i sei volumi antologici dell’Officina del Dialetto (con oltre cento autori) e la raccolta monografica Minimetro che passion!(Morlacchi). Ha curato la nuova edizione del volume di Aldo Capitini,Perugia, punti di vista per una interpretazione e l’ Opera omnia di Ennio Cricco (Scritti), oltre a tanti volumi di autori in lingua perugina. Ha pubblicato nel 2010L’etrusco colpisce ancora! oltre alloStradario (in) Perugino (Aguaplano) e il Mercante in fiera alla perugina (Futura). Nel 2011 il Breviario laico …e lascia sta i santi (Aguaplano) e laTómbla a la perugina (Futura). Nel 2012L mèjo d i poeti perugini, oltre a Griferòtikon. Parole e fatti d’amore a Perugia e dintorni(Morlacchi). Nel 2013 Divagazioni perugine e il gioco Mercante di freghi perugini, con disegni di Claudio Ferracci (Morlacchi). Nel 2014 il blasonato Pinocchio m perugino, che ha ottenuto consensi generalizzati e di cui ha curato la riduzione e l’allestimento teatrale. Nel 2015 Capuccetti Rosci e Dante perugino, nel 2016 Perugia a luci rosse (Morlacchi Editore). Nel 2017 Nito Vicini. Una storia perugina tra musica, arte, spettacolo. Nel 2018 Michelangelo perugino. Lettere ai familiari – Tai sua; 100 anni di automobili a Perugia. Storia della famiglia Chiuini – De Poi ; Alfiero Toppetti. Una spalla per amico. Nel 2019 Perugia, Italia, Mondo. La storia “irriverente” di Franco Venanti (scritto a quattro mani con il noto pittore).
Ennio Cricco nasce il 7 giugno 1921 da modesta famiglia perugino-magionese a Bolzano, dove il padre ferroviere venne destinato nel primo dopoguerra. La fanciullezza e la prima adolescenza trascorrono, pertanto, nel difficile contesto sociale della Bolzano littoria, fra la sorda ostilità della popolazione di lingua tedesca e lo spavaldo trionfalismo del nascente regime fascista.
Nonostante una precoce inclinazione artistica e letteraria, è costretto a indirizzarsi verso gli studi tecnici che, comunque, porta a termine brillantemente.
Nel 1941 viene chiamato di leva alle armi. Sergente di Artiglieria in Grecia, è poi nominato Sottotenente e inviato in Sicilia nel 1942. Dopo lo sbarco degli Americani a Gela, nel 1943, viene fatto prigioniero e internato in Algeria, da dove rientrerà solo a guerra finita, nel 1945.
Gli anni difficili del Dopoguerra lo vedono intento a riannodare i fili della sua formazione culturale interrotta: consegue nel 1946 la maturità artistica presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia e accede poi alla Facoltà di Architettura, sempre nel capoluogo veneto. Abilitato, per concorso nazionale, all’insegnamento del disegno, si dedica alla Scuola come docente di Disegno di Costruzioni e Topografia.
Dal 1968 al 1975 fa parte del Direttivo bolzanino di «Italia Nostra», nel cui ambito pubblica varie ricerche storico-artistiche su alcune emergenze architettoniche atesine, lavorando nel contempo al rilievo architettonico e alla relativa documentazione storico-fotografica.
Attivo in Provincia di Bolzano per la Commissione Tutela del Paesaggio, collabora anche con la rivista «Pagine di Ecologia». A quegli anni risalgono i primi scritti in lingua magionese-perugina, a testimonianza di come Ennio Cricco abbia sempre conservato nel cuore un fortissimo attaccamento alla terra di origine degli avi. Terra che – nonostante i natali sudtirolesi – ha sempre avvertito come intimamente propria.
Collocato in pensione nel 1975, può dedicarsi con maggior libertà alla pittura e alla scrittura, suoi primitivi amori. Vive tuttora a Bolzano. È sposato da 56 anni, ha un unico figlio e un solo nipote.
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