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Paolo Felici
Edilizia
Isbn: 9788860741059
Collana: Narrazioni
La storia muove da un disastro e si snoda attraverso l’indagine e le vicende pubbliche e private di Marcello Calderini, un avvocato specializzato in edilizia che si trova ad aiutare l’amico-muratore Marco Menicossi.
Il libro non racconta soltanto di un omicidio perfetto, ma porta alla ribalta anche una storia di normative, di burocrazia, di tempo passato a veder rimbalzare scelte politiche fra gli infiniti livelli amministrativi, di uomini imprigionati da leggi che risentono dei “timori” e delle reticenze di chi le ha scritte.
«Davanti si presentò il cantiere organizzato alla maniera che conosceva già con precisione: disordine e sporcizia. I quattro muratori che armeggiavano in mezzo sembravano poveracci a “sgarufare” per cercare qualcosa da mangiare. Il ponteggio che circondava la struttura era la solita opera d’arte contemporanea, che forse stava a indicare il declino dell’arte edilizia moderna: un’accozzaglia di giunti-tubo e cavalletti era sistemata in ordine sparso e i ripiani di lavoro non esistevano, c’erano soltanto tavole imbarcate.»
Informazioni sull'autore
Paolo Felici (1970) è ingegnere.
Si occupa di edilizia da oltre dieci anni; è istruttore regionale per la ricostruzione, progettista e direttore-lavori di opere edilizie; ha pubblicato, insieme ad altri autori, articoli di carattere tecnico-normativo.
È al suo primo romanzo.
Edilizia
Isbn: 9788860741059
Collana: Narrazioni
€ 10,00
La storia muove da un disastro e si snoda attraverso l’indagine e le vicende pubbliche e private di Marcello Calderini, un avvocato specializzato in edilizia che si trova ad aiutare l’amico-muratore Marco Menicossi.
Il libro non racconta soltanto di un omicidio perfetto, ma porta alla ribalta anche una storia di normative, di burocrazia, di tempo passato a veder rimbalzare scelte politiche fra gli infiniti livelli amministrativi, di uomini imprigionati da leggi che risentono dei “timori” e delle reticenze di chi le ha scritte.
«Davanti si presentò il cantiere organizzato alla maniera che conosceva già con precisione: disordine e sporcizia. I quattro muratori che armeggiavano in mezzo sembravano poveracci a “sgarufare” per cercare qualcosa da mangiare. Il ponteggio che circondava la struttura era la solita opera d’arte contemporanea, che forse stava a indicare il declino dell’arte edilizia moderna: un’accozzaglia di giunti-tubo e cavalletti era sistemata in ordine sparso e i ripiani di lavoro non esistevano, c’erano soltanto tavole imbarcate.»
Informazioni sull'autore
Paolo Felici (1970) è ingegnere.
Si occupa di edilizia da oltre dieci anni; è istruttore regionale per la ricostruzione, progettista e direttore-lavori di opere edilizie; ha pubblicato, insieme ad altri autori, articoli di carattere tecnico-normativo.
È al suo primo romanzo.
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