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Rassegna stampa
La produzione Morlacchi è stata recensita in più occasioni dagli organi di stampa. In queste pagine raccogliamo tutti gli articoli di quotidiani e riviste nazionali e internazionali che si sono occupati dei nostri volumi.
EDILIZIA
Il Messaggero - 28.06.2008
di E.Lo
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L'edilizia diventa romanzoAppalti, cantieri, imprenditori, burocrazia, tecnici, codici: sono la quotidianità perchi si occupa di edilizia. Un complesso settore produttivo che Paolo Felici, ingegnere perugino progettista e direttore dei lavori di opere pubbliche, ha avuto l'idea di trasporre in un romanzo, sua opera prima intitolata proprio "Edilizia" (edizione Morlacchi).La storia sviluppata nelle pagine di questo romanzo, che assume già in partenza i toni del giallo, prende le mosse da una tragica vicenda: il crollo di un edificio pubblico e la morte di 12 persone. Non soltanto una fatalità ma un disastro che ha più di un colpevole. Tra assegnazione di appalti, relazioni tecniche, rapporti difficili tra pubblico e privato, la vicenda porta alla ribalta un mondo difficile, che non funziona bene; una storia di normative, di burocrazia, di tempo passato a veder rimbalzare scelte politiche fra gli infiniti livelli amministrativi, di uomini imprigionati nelle leggi che risentono delle reticenze di chi le ha scritte.Non c'è un solo protagonista nelle pagine di Felici, ma un insieme di personaggi, ognuno caratterizzato da una propria storia personale e tutti, in diverso modo, legati alla tragedia da cui prende le mosse la vicenda. Da questo fatto ciascuno di loro è investito, toccato e travolto, cerca di comprendernele cause, di analizzare, di ricordare le mancanze, le "furbizie" di chi ha partecipato a quel progetto. E man mano si svela quel mondo dell'edilizia che non funziona a dovere. Per questo il romanzo, pur essendo una storia inventata con personaggi non reali - come sottolinea l'autore nella prefazione del libro - è per alcuni aspetti una vera denuncia sociale che interessa tutti, in particolare imprenditori, politici e amministratori, funzionari, ma anche architetti, geometri, responsabili del procedimento e istruttori tecnici, operai e muratori. Un romanzo d'ambiente che dettagliatamente racconta l'iter procedurale di appalti e costruzioni, la vita del cantiere e quella più strettamente amministrativa fatta di relazioni tecniche, autorizzazioni e pareri.«Davanti si presentò il cantiere - è la descrizione fatta nel libro da Felici organizzato alla maniera che conosceva già con precisione: disordine e sporcizia. I quattro muratori che armeggiavano in mezzo sembravano poveracci a "sgarufare" per cercare qualcosa da mangiare. Il ponteggio che circondava la struttura era la solita opera d'arte contemporanea; che forse stava a indicare il declino dell'arte edilizia moderna: un'accozzaglia di giunti-tubo e cavalletti era sistemata in ordine sparso e i ripiani di lavoro non esistevano, c'erano soltanto tavole imbarcate».
di E.Lo
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L'edilizia diventa romanzoAppalti, cantieri, imprenditori, burocrazia, tecnici, codici: sono la quotidianità perchi si occupa di edilizia. Un complesso settore produttivo che Paolo Felici, ingegnere perugino progettista e direttore dei lavori di opere pubbliche, ha avuto l'idea di trasporre in un romanzo, sua opera prima intitolata proprio "Edilizia" (edizione Morlacchi).La storia sviluppata nelle pagine di questo romanzo, che assume già in partenza i toni del giallo, prende le mosse da una tragica vicenda: il crollo di un edificio pubblico e la morte di 12 persone. Non soltanto una fatalità ma un disastro che ha più di un colpevole. Tra assegnazione di appalti, relazioni tecniche, rapporti difficili tra pubblico e privato, la vicenda porta alla ribalta un mondo difficile, che non funziona bene; una storia di normative, di burocrazia, di tempo passato a veder rimbalzare scelte politiche fra gli infiniti livelli amministrativi, di uomini imprigionati nelle leggi che risentono delle reticenze di chi le ha scritte.Non c'è un solo protagonista nelle pagine di Felici, ma un insieme di personaggi, ognuno caratterizzato da una propria storia personale e tutti, in diverso modo, legati alla tragedia da cui prende le mosse la vicenda. Da questo fatto ciascuno di loro è investito, toccato e travolto, cerca di comprendernele cause, di analizzare, di ricordare le mancanze, le "furbizie" di chi ha partecipato a quel progetto. E man mano si svela quel mondo dell'edilizia che non funziona a dovere. Per questo il romanzo, pur essendo una storia inventata con personaggi non reali - come sottolinea l'autore nella prefazione del libro - è per alcuni aspetti una vera denuncia sociale che interessa tutti, in particolare imprenditori, politici e amministratori, funzionari, ma anche architetti, geometri, responsabili del procedimento e istruttori tecnici, operai e muratori. Un romanzo d'ambiente che dettagliatamente racconta l'iter procedurale di appalti e costruzioni, la vita del cantiere e quella più strettamente amministrativa fatta di relazioni tecniche, autorizzazioni e pareri.«Davanti si presentò il cantiere - è la descrizione fatta nel libro da Felici organizzato alla maniera che conosceva già con precisione: disordine e sporcizia. I quattro muratori che armeggiavano in mezzo sembravano poveracci a "sgarufare" per cercare qualcosa da mangiare. Il ponteggio che circondava la struttura era la solita opera d'arte contemporanea; che forse stava a indicare il declino dell'arte edilizia moderna: un'accozzaglia di giunti-tubo e cavalletti era sistemata in ordine sparso e i ripiani di lavoro non esistevano, c'erano soltanto tavole imbarcate».
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