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Maria Luisa Ranieri
Mesamianno
Vocaboli perugini da non perdere e altre peruginerie
Isbn: 9788893922432
Pagine: 154
Anno di pubblicazione: 2020
Collana: In versi
Maria Luisa Ranieri propone un recupero linguistico (antropologico e identitario) di persuasa peruginità: azione meritoria, degna di chi ha contezza delle radici colte della nostra lingua locale. Così ci presenta murigge (che discende da “meridies”), tamanto (che viene da “tam tantus”), pescolla (che richiama “pes cum olla”, ossia piede che entra in un contenitore) e tanti altri lacerti di consapevole latinità. Ma quello che più amo, di questa civilissima donna e poetessa sensibile, è il racconto della sua vita umana e professionale. Il ritratto del filosofo nonviolento Aldo Capitini è veridico e inusuale. Così come ha fatto bene a recuperare da precedenti raccolte poesie come Recita di Natale o L magone, legate alla propria esperienza di maestra. Che, secondo l’etimo, è “magis ter”, ossia “tre volte più grande”. Non solo dei suoi scolari, ma anche di tutti noi. Sandro Allegrini
Informazioni sull'autore
Maria Luisa Ranieri è nata a Barga, in provincia di Lucca, circa ottant’anni fa, da padre umbro e da madre toscana. Dall’età di tre anni ha abitato in un paesino dell’Umbria, Pontenuovo di Torgiano, dove ha imparato ed amato il dialetto del luogo, piuttosto rozzo, ma molto efficace. Ha studiato a Perugia e all’Università di Pisa. Dopo il matrimonio ha abitato a Signoria di Torgiano, nella casa della scuola, poi a Montebello dove vive tuttora. Ha insegnato per 42 anni nella scuola elementare: a Pontenuovo, a Gaglietole, a Signoria, a Santa Maria Rossa. Nella scuola ha perfezionato, attraverso gli alunni, la conoscenza del dialetto. Si è dilettata fin da giovanissima a scrivere testi di vario genere in italiano e in dialetto: per i parenti, per gli amici, per qualche giornale, ma soprattutto per gli alunni, per i quali preparava con entusiasmo poesie e scenette da recitare nelle varie ricorrenze, rifacendosi quasi sempre alla cultura popolare del posto ed ai ricordi dei nonni. Ormai pensionata, si “diverte” a scrivere in lingua e in dialetto e partecipa a qualche concorso di poesia, vincendo vari premi. Ha frequentato l’Accademia del Donca di cui cerca di seguire le regole di scrittura dialettale. Dal 2007 ha deciso di scrivere per pubblicare. Questi sono i suoi libri: Dialettando, Poesie tascabili, Poesie tascabili – 2° quaderno, Fiabafilaballastrocche per il giorno e per la notte, La vera storia della povera Giulia.
Mesamianno
Isbn: 9788893922432
Pagine: 154
Anno di pubblicazione: 2020
Collana: In versi
€ 12,00
Maria Luisa Ranieri propone un recupero linguistico (antropologico e identitario) di persuasa peruginità: azione meritoria, degna di chi ha contezza delle radici colte della nostra lingua locale. Così ci presenta murigge (che discende da “meridies”), tamanto (che viene da “tam tantus”), pescolla (che richiama “pes cum olla”, ossia piede che entra in un contenitore) e tanti altri lacerti di consapevole latinità. Ma quello che più amo, di questa civilissima donna e poetessa sensibile, è il racconto della sua vita umana e professionale. Il ritratto del filosofo nonviolento Aldo Capitini è veridico e inusuale. Così come ha fatto bene a recuperare da precedenti raccolte poesie come Recita di Natale o L magone, legate alla propria esperienza di maestra. Che, secondo l’etimo, è “magis ter”, ossia “tre volte più grande”. Non solo dei suoi scolari, ma anche di tutti noi. Sandro Allegrini
MESAMIANNO
Quann’er fiòla dicevo: – Me sa mianno
de diventà ragazza, o mejo, donna.
Quann’ero na ragazza me dicevo:
– Me sa mianno de diventà na sposa…
e pù na mamma e doppo na nonnina!
Adesso tutto quisto s’è averato…
Sò diventata vecchia anno dopp’anno…
Ma de murì bensì… nun mesamianno!
Non vedo l’ora
Da bambina dicevo: – N vedo l’ora
di diventar ragazza, o meglio donna.
Quand’ero una ragazza mi dicevo:
– Non vedo l’ora d’essere una sposa!
E poi una mamma e dopo una nonnina!
Adesso tutto questo s’è avverato…
Son diventata vecchia anno per anno…
Ma di morir però non “mesamianno”!
Informazioni sull'autore
Maria Luisa Ranieri è nata a Barga, in provincia di Lucca, circa ottant’anni fa, da padre umbro e da madre toscana. Dall’età di tre anni ha abitato in un paesino dell’Umbria, Pontenuovo di Torgiano, dove ha imparato ed amato il dialetto del luogo, piuttosto rozzo, ma molto efficace. Ha studiato a Perugia e all’Università di Pisa. Dopo il matrimonio ha abitato a Signoria di Torgiano, nella casa della scuola, poi a Montebello dove vive tuttora. Ha insegnato per 42 anni nella scuola elementare: a Pontenuovo, a Gaglietole, a Signoria, a Santa Maria Rossa. Nella scuola ha perfezionato, attraverso gli alunni, la conoscenza del dialetto. Si è dilettata fin da giovanissima a scrivere testi di vario genere in italiano e in dialetto: per i parenti, per gli amici, per qualche giornale, ma soprattutto per gli alunni, per i quali preparava con entusiasmo poesie e scenette da recitare nelle varie ricorrenze, rifacendosi quasi sempre alla cultura popolare del posto ed ai ricordi dei nonni. Ormai pensionata, si “diverte” a scrivere in lingua e in dialetto e partecipa a qualche concorso di poesia, vincendo vari premi. Ha frequentato l’Accademia del Donca di cui cerca di seguire le regole di scrittura dialettale. Dal 2007 ha deciso di scrivere per pubblicare. Questi sono i suoi libri: Dialettando, Poesie tascabili, Poesie tascabili – 2° quaderno, Fiabafilaballastrocche per il giorno e per la notte, La vera storia della povera Giulia.
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