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Mauro Tippolotti
The Dark Side
Catalogo
Isbn: 9788893922005
Pagine: 30
Anno di pubblicazione: 2020
Collana: Arte
Esistono aspetti del pensiero che sfuggono al controllo razionale: la parte più nascosta dell’essere, il “lato nascosto” indagato dagli studiosi della mente, quello che nel 1973 i Pink Floyd celebrarono con The Dark Side of the Moon, capolavoro della storia del rock. Su questi principi è maturata la più recente indagine artistica di Mauro Tippolotti, in cui tale argomento è trattato ricorrendo a una molteplicità di temi e generi pittorici. Da tempo, infatti, la sua pittura verte sulla predominanza del gesto, inteso come trasferimento emotivo dell’interiorità. La parte nascosta (non oscura, va precisato) viene così messa a nudo, pur rifuggendo le logiche della figurazione e dirigendosi, al contrario, verso una più sottile identificazione astratto-informale. E non è un caso, tuttavia, se dopo numerose mostre Tippolotti abbia sentito la necessità di puntualizzare tale aspetto. La sua ispirazione nasce infatti dalla molteplicità di esperienze vissute, incamerate nel tempo come un tesoro dai mille volti e la cui narrazione non può accontentarsi di un semplice genere, ma si trova a percorrere le strade più disparate. Non può insomma seguire un’unica direzione e non si tratta semplicemente di pittura, ma più ampiamente di tutto ciò che riguarda l’espressione di contenuti interiori. Nel suo repertorio creativo, d’altra parte, si annoverano anche testi letterari, poesie, installazioni pubbliche e più in generale un fare eclettico, sinonimo di ricchezza personale. Nel definire dunque il tema del “lato nascosto” si dovrà necessariamente tenere conto di tale bagaglio e non sorprendersi di fronte alla “spregiudicatezza” con cui Tippolotti esprime la propria creatività. Ma su tale difformità di tematiche resta comunque un evidente filo conduttore, nello specifico rappresentato dallo stile pittorico gestuale cui si è accennato. Si prenda ad esempio l’omaggio a Magritte, la famosa Ceci n’est pas un pipe in cui il surrealista raffigurava un oggetto sovvertendone il rapporto tra reale e immaginario, che in Tippolotti diventa Ceci est une pipe, manipolando il titolo al servizio di quella stessa immagine inesistente, ma invertendo le parti in favore della non figurazione. Il gesto pittorico diviene esperienza in sé, rappresentazione immateriale di un contenuto poetico e impossibile da raffigurare. Il colore steso in prima battuta nervosamente sulla superficie subisce una più pacata revisione mentale, finalizzata al raggiungimento del giusto equilibrio cromatico. Operazione tra le più difficili dell’approccio artistico poiché attinente alla sfera del “sentire” prima ancora che del “vedere”. Il lato nascosto, del resto, permane pur sempre quello creativo, dove le idee maturano, a volte sbocciando, altre restando tali, ma comunque esprimendo la parte più vera dell’essere umano poiché rappresentazione di un’unicità del mondo biologico. Una verità segreta, racchiusa nel profondo e in procinto di esplodere istintivamente, il più delle volte guidata da una razionalità posta in difesa dell’intero sistema umano, ma impossibile da reprimere quando la quantità di esperienze travalica le necessità del raziocinio.
Informazioni sull'autore
The Dark Side
Con una presentazione di Leonardo Varasano
Isbn: 9788893922005
Pagine: 30
Anno di pubblicazione: 2020
Collana: Arte
€ 10,00
Esistono aspetti del pensiero che sfuggono al controllo razionale: la parte più nascosta dell’essere, il “lato nascosto” indagato dagli studiosi della mente, quello che nel 1973 i Pink Floyd celebrarono con The Dark Side of the Moon, capolavoro della storia del rock. Su questi principi è maturata la più recente indagine artistica di Mauro Tippolotti, in cui tale argomento è trattato ricorrendo a una molteplicità di temi e generi pittorici. Da tempo, infatti, la sua pittura verte sulla predominanza del gesto, inteso come trasferimento emotivo dell’interiorità. La parte nascosta (non oscura, va precisato) viene così messa a nudo, pur rifuggendo le logiche della figurazione e dirigendosi, al contrario, verso una più sottile identificazione astratto-informale. E non è un caso, tuttavia, se dopo numerose mostre Tippolotti abbia sentito la necessità di puntualizzare tale aspetto. La sua ispirazione nasce infatti dalla molteplicità di esperienze vissute, incamerate nel tempo come un tesoro dai mille volti e la cui narrazione non può accontentarsi di un semplice genere, ma si trova a percorrere le strade più disparate. Non può insomma seguire un’unica direzione e non si tratta semplicemente di pittura, ma più ampiamente di tutto ciò che riguarda l’espressione di contenuti interiori. Nel suo repertorio creativo, d’altra parte, si annoverano anche testi letterari, poesie, installazioni pubbliche e più in generale un fare eclettico, sinonimo di ricchezza personale. Nel definire dunque il tema del “lato nascosto” si dovrà necessariamente tenere conto di tale bagaglio e non sorprendersi di fronte alla “spregiudicatezza” con cui Tippolotti esprime la propria creatività. Ma su tale difformità di tematiche resta comunque un evidente filo conduttore, nello specifico rappresentato dallo stile pittorico gestuale cui si è accennato. Si prenda ad esempio l’omaggio a Magritte, la famosa Ceci n’est pas un pipe in cui il surrealista raffigurava un oggetto sovvertendone il rapporto tra reale e immaginario, che in Tippolotti diventa Ceci est une pipe, manipolando il titolo al servizio di quella stessa immagine inesistente, ma invertendo le parti in favore della non figurazione. Il gesto pittorico diviene esperienza in sé, rappresentazione immateriale di un contenuto poetico e impossibile da raffigurare. Il colore steso in prima battuta nervosamente sulla superficie subisce una più pacata revisione mentale, finalizzata al raggiungimento del giusto equilibrio cromatico. Operazione tra le più difficili dell’approccio artistico poiché attinente alla sfera del “sentire” prima ancora che del “vedere”. Il lato nascosto, del resto, permane pur sempre quello creativo, dove le idee maturano, a volte sbocciando, altre restando tali, ma comunque esprimendo la parte più vera dell’essere umano poiché rappresentazione di un’unicità del mondo biologico. Una verità segreta, racchiusa nel profondo e in procinto di esplodere istintivamente, il più delle volte guidata da una razionalità posta in difesa dell’intero sistema umano, ma impossibile da reprimere quando la quantità di esperienze travalica le necessità del raziocinio.
Andrea Baffoni
Informazioni sull'autore
Mauro Tippolotti, nasce nel 1948 a Perugia, dove vive e lavora. Inizia da giovanissimo la sua formazione con la frequentazione di ambienti culturali off e underground, in Italia ed Europa. Il successivo impegno sindacale e politico gli ha poi permesso di vivere intensamente le problematiche sociali dell’oggi.
Da diversi anni esprime nella pittura e nella scrittura le inquietudini e
le suggestioni del nostro tempo.
Last works
2012 – Perugia, Sala ex S. Maria della Misericordia – Personale “Colori ed
emozioni”
2013 – Perugia, Rocca Paolina – Personale “Il colore è vita”
2014 – Perugia, Rocca Paolina – Personale “Dentro il colore”
2016 – Perugia, Università degli Stranieri – Personale “about the colours”
2017 – Perugia, Sala ex Chiesa della Misericordia – Personale “Odissea”,
con Paolo Ballerani
2018 – Perugia, Rocca Paolina – Personale “L’ultima crociata”, con Paolo
Ballerani
2019 – Perugia, Galleria Artemisia – Personale “Fusion”, con Paolo
Ballerani
2019 – Perugia, Deco Restaurant – Personale “ArtJazzDeco”, con Paolo
Ballerani
2019 – Perugia, Ponte S. Giovanni – in collaborazione con Paolo Ballerani,
installazione “Il Gesto e la Mano”
Nel 2013 è stato pubblicato da Volumnia Editore, il romanzo noir L’urlo di Beatrice.
Nel 2017 è stato pubblicato, da Bertoni Editore, il libro di poesie Totem e silenzi.
Nel 2019 è stato pubblicato, da Bertoni Editore, il libro di poesie Origine.
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