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Rino Fruttini
Da Perugia a Brisbane
Le avventure di un perugino in Australia
Isbn: 9788893921312
Pagine: 258
Anno di pubblicazione: 2019
Collana: Gli umbri. Biografie e memorie
Piero ogni sei mesi rientra a Perugia; il primo semestre di ciascun anno solare è a Brisbane, bella città australiana, vicino al mare. Lo possiamo definire un pendolare italo-australiano, rappresenta al massimo un fenomeno di camaleontismo geografico, dovuto all’estrema vivacità del suo carattere e alla capacità di adattamento nelle situazioni, anche le più complesse. Il dopoguerra del 1943 fu un periodo di gravi difficoltà. Piero, bambino e adolescente era uno dei tanti figli delle disgrazie della guerra: suo padre, capitano della milizia fascista nella Repubblica Sociale Italiana, al seguito di Benito Mussolini, morì in un’operazione contro i partigiani sul Monte Grappa. Il piccolo Piero, orfano di padre, fu da subito artefice della propria fortuna, in esperienze continue e diverse, seppure al seguito di una madre energica. Il numero di rocambolesche avventure che lo vedono protagonista, frutto della sua vivacità esuberante, è senza limite. Egli fa autocritica come la può fare ora un quasi ottantenne, ricordando con il sorriso la sua “fedina penale di birbonate”. L’infanzia e l’adolescenza di Piero furono caratterizzate da questa sua vivacità e da un forte senso di rottura che manifestava verso gli schemi di una società post-fascista di provincia. Le varie esperienze collegiali testimoniano le sue intemperanze, l’indisciplina e il desiderio di sovversione nei confronti dei maestri dei professori. Tuttavia, tale esuberanza di “fare e disfare”, prerogativa della sua fantasia creativa per i dispetti e gli scherzi, gli procurò molti amici, che ancora oggi, quando rientra da Brisbane, frequenta; almeno quelli sopravvissuti alla matura età ottuagenaria. Poco più che ventenne, innamorato della sua Pamela, di buona famiglia australiana, l’aveva impalmata con rito luterano a Melbourne, dopo un lungo viaggio verso il nuovo emisfero. Era destino che un tipo così dinamico, controverso e asociale dovesse percorrere ogni giornata della sua esistenza, non solo in Italia, ma anche in Australia, secondo il motto: “Il pericolo è il mio mestiere”.
«Dal coacervo emblematico di tutti questi episodi, e se a tutto ciò aggiungiamo, il sintomo quasi una premonizione del cambiamento, verso il “nuovo che avanza”, se ne deduce che il “nostro” è il protagonista ideale del romanzo che sto scrivendo, ambientato in un periodo della storia tribolata del dopoguerra, illustrata con i fotogrammi del Neorealismo e l’inquietudine di un’esuberante gioventù sempre più manifesta a stilizzare la vita italiana, l’italian life nel mondo. Ma nel personaggio ci rivedo anche un Tom Sawyer, che da adulto ambisce almeno al ruolo di Yanez nel Romanzo dei pirati della Malesia di Emilio Salgari. Piero come Yanez, un uomo che vive pericolose avventure, ispirato a Paolo Solaroli di Briona, che giunse in India in cerca di fortuna e dove poi si stabilì al servizio dell’anziana Begum, vedova del re di Sirdhanah e a capo dello Stato indiano per anni: lui ebbe un itinerario simile, ormai adulto, nella sua esistenza di pellegrino verso l’ignoto australiano, al suo arrivo a Melbourne, insieme alla sua promessa sposa australiana, si stabilì temporaneamente al servizio del suocero Mr. Hopley. Ma per poco: la sua curiosità e intraprendenza lo resero un self made man».
Informazioni sull'autore
Rino Fruttini è un perugino doc, da almeno 10 generazioni. Ha ritrovato, nella composizione del proprio albero genealogico un suo antenato, Benedetto, nato nel 1660, contadino a San Martino in Campo, agreste località alle porte di Perugia. Da tale curiosità dinastica è nata la sua opera prima: La saga del Burchia-Bartolomeo Fruttini, garibaldino, anarchico e imprenditore (anno 2015) che ha ottenuto il “Premio letterario internazionale Lilly Brogi la Pergola Arte Firenze – VIII edizione”. Da alcuni anni, dopo aver acquisito il titolo, da pensionato, di “emerito esperto di economia e finanza del ministero dell’economia”, si può definire “libero professionista”. Il suo curriculum è stato molto diversificato e anche estemporaneo. Sicché ben dodici sono stati i suoi datori di lavoro, a partire dall’età di 20 anni. Poi libero professionista, come titolare di una società di terziario avanzato. Nel tempo libero ha collaborato con «La Nazione», «Il Messaggero», «La Voce», «La Discussione» sempre su temi di economia e marketing, data la sua experience in progress. E tale spettro di interessi multiformi e poliedrici ha dato la stura al secondo libro Quasi come Forrest Gump di carattere autobiografico, con il quale si è classificato al secondo posto della saggistica “Premio Lilly Brogi, La Pergola Arte Firenze – IX Edizione” ed ha ottenuto il premio speciale della giuria nel concorso : “43° Premio Letterario Casentino Sezione Editi “Silvio Miano”. Lamberto, ragazzo perugino del ’99... è il suo terzo libro, mentre il quarto dal titolo Caro Vittorio, ti scrivo... è uscito subito dopo ed ha vinto il primo premio della saggistica alla X edizione del premio Lilly Brogi (anno 2018) e il Premio Speciale “Targa Montefiore” dell’Associazione Culturale Pegasus Cattolica (anno 2019). Il quinto libro: Augusto Lemmi, artigiano della moda è uscito nelle librerie recentemente. Il presente volume ha già ottenuto un premio della critica, come “inedito” da parte della giuria del “43° Premio Letterario Casentino Silvio Miano – Sezione Inediti”.
Da Perugia a Brisbane
Con appendice fotografica.
Copertina di Makita Ayumi.
Copertina di Makita Ayumi.
Isbn: 9788893921312
Pagine: 258
Anno di pubblicazione: 2019
Collana: Gli umbri. Biografie e memorie
€ 15,00
Piero ogni sei mesi rientra a Perugia; il primo semestre di ciascun anno solare è a Brisbane, bella città australiana, vicino al mare. Lo possiamo definire un pendolare italo-australiano, rappresenta al massimo un fenomeno di camaleontismo geografico, dovuto all’estrema vivacità del suo carattere e alla capacità di adattamento nelle situazioni, anche le più complesse. Il dopoguerra del 1943 fu un periodo di gravi difficoltà. Piero, bambino e adolescente era uno dei tanti figli delle disgrazie della guerra: suo padre, capitano della milizia fascista nella Repubblica Sociale Italiana, al seguito di Benito Mussolini, morì in un’operazione contro i partigiani sul Monte Grappa. Il piccolo Piero, orfano di padre, fu da subito artefice della propria fortuna, in esperienze continue e diverse, seppure al seguito di una madre energica. Il numero di rocambolesche avventure che lo vedono protagonista, frutto della sua vivacità esuberante, è senza limite. Egli fa autocritica come la può fare ora un quasi ottantenne, ricordando con il sorriso la sua “fedina penale di birbonate”. L’infanzia e l’adolescenza di Piero furono caratterizzate da questa sua vivacità e da un forte senso di rottura che manifestava verso gli schemi di una società post-fascista di provincia. Le varie esperienze collegiali testimoniano le sue intemperanze, l’indisciplina e il desiderio di sovversione nei confronti dei maestri dei professori. Tuttavia, tale esuberanza di “fare e disfare”, prerogativa della sua fantasia creativa per i dispetti e gli scherzi, gli procurò molti amici, che ancora oggi, quando rientra da Brisbane, frequenta; almeno quelli sopravvissuti alla matura età ottuagenaria. Poco più che ventenne, innamorato della sua Pamela, di buona famiglia australiana, l’aveva impalmata con rito luterano a Melbourne, dopo un lungo viaggio verso il nuovo emisfero. Era destino che un tipo così dinamico, controverso e asociale dovesse percorrere ogni giornata della sua esistenza, non solo in Italia, ma anche in Australia, secondo il motto: “Il pericolo è il mio mestiere”.
Informazioni sull'autore
Rino Fruttini è un perugino doc, da almeno 10 generazioni. Ha ritrovato, nella composizione del proprio albero genealogico un suo antenato, Benedetto, nato nel 1660, contadino a San Martino in Campo, agreste località alle porte di Perugia. Da tale curiosità dinastica è nata la sua opera prima: La saga del Burchia-Bartolomeo Fruttini, garibaldino, anarchico e imprenditore (anno 2015) che ha ottenuto il “Premio letterario internazionale Lilly Brogi la Pergola Arte Firenze – VIII edizione”. Da alcuni anni, dopo aver acquisito il titolo, da pensionato, di “emerito esperto di economia e finanza del ministero dell’economia”, si può definire “libero professionista”. Il suo curriculum è stato molto diversificato e anche estemporaneo. Sicché ben dodici sono stati i suoi datori di lavoro, a partire dall’età di 20 anni. Poi libero professionista, come titolare di una società di terziario avanzato. Nel tempo libero ha collaborato con «La Nazione», «Il Messaggero», «La Voce», «La Discussione» sempre su temi di economia e marketing, data la sua experience in progress. E tale spettro di interessi multiformi e poliedrici ha dato la stura al secondo libro Quasi come Forrest Gump di carattere autobiografico, con il quale si è classificato al secondo posto della saggistica “Premio Lilly Brogi, La Pergola Arte Firenze – IX Edizione” ed ha ottenuto il premio speciale della giuria nel concorso : “43° Premio Letterario Casentino Sezione Editi “Silvio Miano”. Lamberto, ragazzo perugino del ’99... è il suo terzo libro, mentre il quarto dal titolo Caro Vittorio, ti scrivo... è uscito subito dopo ed ha vinto il primo premio della saggistica alla X edizione del premio Lilly Brogi (anno 2018) e il Premio Speciale “Targa Montefiore” dell’Associazione Culturale Pegasus Cattolica (anno 2019). Il quinto libro: Augusto Lemmi, artigiano della moda è uscito nelle librerie recentemente. Il presente volume ha già ottenuto un premio della critica, come “inedito” da parte della giuria del “43° Premio Letterario Casentino Silvio Miano – Sezione Inediti”.
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