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Igea Frezza Federici
Semantica dell'Umbria
Isbn: 9788860743466
Collana: Storia e storie dell'Umbria
«Grazie a una convenzione ormai accettata, l’Umbria è descritta come uno scrigno. Bisogna darsi da fare per aprirlo e per capirlo. Ma quando si penetra questo tesoro, non è senza conseguenze per la sensibilità e per il gusto estetico. Si può cominciare a capire, allora, cosa vuol dire “essere nato in un posto, averlo nel sangue, starci già mezzo sepolto insieme ai vecchi”: come ci insegna il poeta dei paesi, “è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione”. È questo sentimento che ci ricorda quanto l’Umbria è una regione che ha legami inossidabili con la tradizione, non un posto in cui si possa impunemente licenziare il passato, quello che siamo stati. Ma la sua semantica non è solo racchiusa nella storia e nella memoria. È straordinariamente contemporanea a noi stessi.»
Dalla Prefazione di Mario Morcellini
Informazioni sull'autore
Igea Frezza è autrice di numerosi interventi e articoli su giornali locali e nazionali. Impegnata da anni sul versante della conservazione della memoria e delle tradizioni di Amelia, curatrice del «Nuovo Almanacco» della città, per i nostri tipi ha pubblicato Amelia. L’uomo e il paesaggio (2005) e ha curato, insieme a Fiorella Soldà e Maria Caterina Federici, La ballata del si dice (2007).
Semantica dell'Umbria
Isbn: 9788860743466
Collana: Storia e storie dell'Umbria
€ 13,00
«Grazie a una convenzione ormai accettata, l’Umbria è descritta come uno scrigno. Bisogna darsi da fare per aprirlo e per capirlo. Ma quando si penetra questo tesoro, non è senza conseguenze per la sensibilità e per il gusto estetico. Si può cominciare a capire, allora, cosa vuol dire “essere nato in un posto, averlo nel sangue, starci già mezzo sepolto insieme ai vecchi”: come ci insegna il poeta dei paesi, “è per questo che uno si stanca e cerca di mettere radici, di farsi terra e paese, perché la sua carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione”. È questo sentimento che ci ricorda quanto l’Umbria è una regione che ha legami inossidabili con la tradizione, non un posto in cui si possa impunemente licenziare il passato, quello che siamo stati. Ma la sua semantica non è solo racchiusa nella storia e nella memoria. È straordinariamente contemporanea a noi stessi.»
Dalla Prefazione di Mario Morcellini
Informazioni sull'autore
Igea Frezza è autrice di numerosi interventi e articoli su giornali locali e nazionali. Impegnata da anni sul versante della conservazione della memoria e delle tradizioni di Amelia, curatrice del «Nuovo Almanacco» della città, per i nostri tipi ha pubblicato Amelia. L’uomo e il paesaggio (2005) e ha curato, insieme a Fiorella Soldà e Maria Caterina Federici, La ballata del si dice (2007).
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