Sanchirico Gustavo
Gustavo Sanchirico nasce a Perugia il 30 settembre 1948, figlio del dopoguerra trascorre l’infanzia e buona parte dell’adolescenza in collegio tra monache e istruttori. Nel 1964 inizia a frequentare le botteghe artigiane di restauro e antiquariato della città natale e a diciannove anni apre una bottega tutta sua in Via Appia n°1, una scelta che lo porterà a diventare un noto ed apprezzato maestro d’arte nell’ambito del restauro ligneo ma non solo. Gustavo sarà compagno operaio nelle fabbriche di Salzgitter in Germania, pescatore su una baleniera in Islanda, attore di teatro a Roma, in Spagna a bordo della sua mitica Vespa rossa, in Portogallo durante la Rivoluzione dei garofani, in Marocco a girare un film con Gigi Proietti. Non solo Maestro d’arte ma poeta, scrittore, artista del ferro, originale performer capace di creare e distruggere le proprie opere, come nella performance in cui esercita l’arte della combustione e distruzioni ai danni di una sua opera, mandata in fumo sulle scale della Sala dei Notari. Un personaggio provocatorio e irriverente, ma anche capace di gesti di generoso impegno politico, sociale e culturale, come il “salvataggio” delle edicole, nella cima di Col Brancione di Gubbio, dove chiunque voglia fermarsi a scrivere un verso, una riflessione su se stesso o sull’avventura esistenziale, troverà un luogo di accoglienza. Passando davanti alla sua bottega in Corso Garibaldi, dove risuonano le note dell’internazionale e sui vetri a mo’ di tazebao sono scritte poesie per i viandanti, lo troverete con i suoi libri, scalpelli, racconti e ricordi.