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Igea Frezza Federici
Pagine dell'Umbria
Isbn: 9788860742698
Collana: Storia e storie dell'Umbria
«[…] Igea Frezza inquadra la descrizione delle città umbre, da Alviano a Todi, disposta in ordine alfabetico, nel contesto storico di un territorio che a volte travalica gli attuali confini amministrativi del cuore verde d’Italia (manca, a dir la verità, Ficulle; ma si può sperare nella seconda edizione). La ricostruzione parte da molto lontano: da doverosi cenni a quelle popolazioni italiche da lei definite “frammentarie e variegate” che abitavano il Centro-Italia ma che dovettero far spazio agli insediamenti degli Etruschi, le cui tante tracce durano fino a noi, e che con gli Umbri finirono per spartirsi il territorio dell’attuale Regione. Ma poi l’Autrice, nel suo ampio ed illuminante excursus storico, finisce col diffondersi anche su fenomeni di portata “nazionale” come, ad esempio, la stagione del brigantaggio. La lunga esperienza di insegnante la porta infatti a non dar nulla per troppo scontato, e quasi con umiltà si rivolge ad un pubblico più vasto possibile. Non è difficile immaginarla costantemente attenta all’importanza che gli studenti siano consapevoli delle proprie radici fin dalle prime classi.»
(Dalla Prefazione di Mario Morcellini)
Informazioni sull'autore
Igea Frezza è autrice di numerosi interventi e articoli su giornali locali e nazionali. Impegnata da anni sul versante della conservazione della memoria e delle tradizioni di Amelia, curatrice del «Nuovo Almanacco» della città, per i nostri tipi ha pubblicato Amelia. L’uomo e il paesaggio (2005) e ha curato, insieme a Fiorella Soldà e Maria Caterina Federici, La ballata del si dice (2007).
Pagine dell'Umbria
Isbn: 9788860742698
Collana: Storia e storie dell'Umbria
€ 15,00
«[…] Igea Frezza inquadra la descrizione delle città umbre, da Alviano a Todi, disposta in ordine alfabetico, nel contesto storico di un territorio che a volte travalica gli attuali confini amministrativi del cuore verde d’Italia (manca, a dir la verità, Ficulle; ma si può sperare nella seconda edizione). La ricostruzione parte da molto lontano: da doverosi cenni a quelle popolazioni italiche da lei definite “frammentarie e variegate” che abitavano il Centro-Italia ma che dovettero far spazio agli insediamenti degli Etruschi, le cui tante tracce durano fino a noi, e che con gli Umbri finirono per spartirsi il territorio dell’attuale Regione. Ma poi l’Autrice, nel suo ampio ed illuminante excursus storico, finisce col diffondersi anche su fenomeni di portata “nazionale” come, ad esempio, la stagione del brigantaggio. La lunga esperienza di insegnante la porta infatti a non dar nulla per troppo scontato, e quasi con umiltà si rivolge ad un pubblico più vasto possibile. Non è difficile immaginarla costantemente attenta all’importanza che gli studenti siano consapevoli delle proprie radici fin dalle prime classi.»
(Dalla Prefazione di Mario Morcellini)
Informazioni sull'autore
Igea Frezza è autrice di numerosi interventi e articoli su giornali locali e nazionali. Impegnata da anni sul versante della conservazione della memoria e delle tradizioni di Amelia, curatrice del «Nuovo Almanacco» della città, per i nostri tipi ha pubblicato Amelia. L’uomo e il paesaggio (2005) e ha curato, insieme a Fiorella Soldà e Maria Caterina Federici, La ballata del si dice (2007).
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