Negli Scritti Postumi del 1888-’89 Nietzsche sostiene la paradossale tesi secondo cui tutti i moderni, lui compreso – anzi forse soprattutto lui che del nulla si proclama, di volta in volta, tanto l’espressione massima quanto il vincitore – siano costretti a fare i conti con il nichilismo. Questo ai suoi occhi implica che anche i filistei della sua epoca – i razionalisti, gli “adiposi di ottimismo”, i rappresentanti dell’indifferenza ed i soddisfatti di sé –, senza che se ne rendano conto, ospitino nelle loro case “il più inquietante degli ospiti”. Gli anni successivi hanno provveduto a mostrare come il suo annuncio avesse colto nel segno. Già ai primi del Novecento il nichilismo si andava profilando, almeno negli ambienti culturali di lingua tedesca, come la tendenza fondamentale del nostro tempo. La contemporaneità si è poi incaricata di confermare un orientamento del genere estendendolo, tramite l’avvento della tecno-scienza, dall’Occidente all’intero pianeta.
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