Unanimemente considerato una delle figure di maggior rilievo dell’antropologia di questi ultimi cinquant’anni, Clifford Geertz è autore tanto piacevole da leggere quanto difficile da inquadrare e riassumere da un punto di vista concettuale. La molteplicità delle fonti teoriche cui fa riferimento, la ricchezza di stili argomentativi e la stessa capacità espressiva che lo hanno reso noto, fanno della sua “antropologia interpretativa” un percorso intellettuale affascinante da seguire ma difficile da decifrare. Il presente volume cerca appunto di colmare una lacuna nella letteratura secondaria, soprattutto in lingua italiana, che lo riguarda. Alcuni dei saggi presenti in questo volume costituiscono una vera e propria sintesi dei punti fondamentali della sua ricerca, e possono quindi essere utilizzati come introduzione al suo pensiero; altri interventi tentano invece di stabilire un bilancio critico delle varie proposte dell’etnografia geertziana e dei suoi presupposti di base. Del volume fa parte anche un saggio dello stesso Geertz, appositamente scritto per l’occasione editoriale.
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