La presente ricerca vuole rintracciare e sostenere la necessità di un ripensamento dei modi, spesso “dormienti”, di configurare il processo di insegnamento/apprendimento, al fine di promuovere un atteggiamento di attesa tra noi e il nostro sapere, una capacità ermeneutica che vada oltre la descrizione. Occorre, in altri termini, far emergere nuove modalità di correlare ai contesti comunicativi e simbolici la differenziazione delle identità attraverso il riconoscimento.L’educazione ecologico-sistemica garantisce la diversità e sostiene la categoria del possibile e delle differenze, esplorando “altre strutture di orizzonte” per costruire una metodologia funzionale a un autentico processo di integrazione. Il tentativo è quello di offrire l’occasione per appropriarsi di un atteggiamento conoscitivo che reclama l’umiltà e l’impegno, l’assunzione di responsabilità nell’incontro con l’altro, la costruzione di un intreccio di storie, cioè il potenziamento delle possibilità di sperimentare le risposte ai problemi fondandole sul silenzio come garanzia delle parole.
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